Covid immunità: 70 anni e vivere un’ estate da vaccinati addio

di Lucio Fero
Pubblicato il 2 Febbraio 2021 - 10:01 OLTRE 6 MESI FA
Covid immunità: 70 anni e vivere un' estate da vaccinati addio

Covid immunità: 70 anni e vivere un’ estate da vaccinati addio (Foto Ansa)

Covid e il sogno immunità. Avere 70 anni, avere una qualunque età tra i 70 e gli 80 anni e dovere realisticamente dire addio alla speranza di vivere un’estate 2021 da vaccinati. Ovviamente un’estate da vaccinati non la vivranno anche tutti coloro che hanno meno di 70 anni, cioè tutta la popolazione adulta.

Ma dai settanta (anzi dai 65) anni in poi ci si sperava, era stato quasi promesso, era plausibile, quasi possibile. Non sarà così: i circa 14 milioni di italiani tra i 65 e gli 80 anni di età saranno in estate vaccinandi o appena vaccinati. Una vita da vaccinati potranno cominciare a farla, tutti loro, da fine estate in poi.

Covid e immunità: una vita da vaccinati

Una vita da vaccinati, cosa e come potrà essere? Ma, prima di delinearla nella sua semplicità divenuta remota, come si accede ad una vita da vaccinati? Quando si è davvero vaccinati? La risposta è per gli italiani dai 65 agli 8o anni di età: almeno un mese dopo la prima dose.

AstraZeneca non per gli anziani

Sì, almeno un mese dopo la prima dose. Prima dose perché per questa fascia di popolazione (65-80) anni si pensava al vaccini monodose. Ma così non sarà. Quindi per questa fascia di popolazione vaccino Pfizer o Moderna, entrambi a doppia e distanziata dose (altri vaccini monodose, tra cui quello italiano, saranno disponibili dall’estate in poi, quindi per definizione non utilizzabili prima dell’estate stessa).

Due dosi, distanziate l’una dall’altra di almeno tre settimane. E poi immunità vaccinale almeno un’altra settimana dopo la seconda dose. Quindi vaccinati a tutti gli effetti almeno un mese dopo la seconda dose.

Quando la prima dose per la popolazione tra i 65 e gli 80 anni?

Febbraio, si prenotano, con difficoltà, gli ottantenni. Sono circa 4,5 milioni. In alcune Regioni sono aperte le prenotazioni, ovviamente affollate. Di sorprendente non c’è l’affollarsi sui siti di prenotazione, di sorprendente ci sono le dichiarazioni stupite di chi gestisce questi siti che vanno subito in affanno.

In circa metà delle Regioni non c’è una data neanche per le prenotazioni. Con buon ottimismo: vaccinazioni per gli ottantenni avviate su scala nazionale a marzo. Quindi, con ancora buon ottimismo, fine vaccinazioni ottantenni a fine aprile. Ottantenni vaccinati a tutti gli effetti tra fine maggio e inizio giugno. Di conseguenza per la popolazione 65/80 anni si comincia con la prima dose tra fine maggio e inizio giugno.

Sono 14 milioni, per la prima dose a tutti ci vorranno, almeno, tutti i tre mesi dell’estate. Quindi popolazione tra i 65 e gli 80 anni vaccinata a tutti gli effetti a fine settembre. E questo dando per scontato quel che scontato non è: una accettabile logistica e organizzazione della campagna vaccinale.

Chi ci vaccina, dove, chi ci chiama?

Si fa finta di non vedere che la vaccinazione di massa è ancora a…carissimo amico. Le due milioni e passa di dosi inoculate hanno viaggiato in una sorta di circuito chiuso dove tutto era logisticamente e organizzativamente abbastanza semplice. Si vaccinava in ospedale quelli che in ospedale lavorano e nelle Rsa quelli che nelle Rsa sono a lavorare o a vivere.

Numeri relativamente ristretti, facilità di comunicazione, immediatezza dell’individuazione dei luoghi e dei tempi dove e in cui vaccinarsi. Ma la vaccinazione ospedalocentrica è improponibile per la vaccinazione di massa. Dove si vaccineranno, chi chiamerà, chi effettuerà la vaccinazione per i circa 20 milioni tra ottantenni e popolazione tra i 65 e gli 80? Ipotesi al posto di indicazioni certe.

Forse anche i medici di famiglia, forse. Forse anche le farmacie, molto forse. Nella inconsapevolezza, questa mostra finora il commissario Arcuri, che senza mobilitare e attivare risorse e uomini e donne della Protezione Civile e delle Forze Armate vaccinazione di massa sarà lenta e farraginosa.

Estate da vaccinati addio, se ne parla nel 2022

Estate da vaccinati, cosa era? Era magari prendere un aereo con mascherina sì ma preoccupazione no. Era sedersi a un tavolo di ristorante o di bar distanziati sì ma per cura del prossimo e molto meno di se stesso. Era un abbracciare nipoti, magari senza baci ma tornare a toccarsi sì. Era una cena con amici, magari tra vaccinati ma senza contarsi in quanti. Era una pizza e una birra e, se quelli a fianco affollati e ammassati tra loro, augurarsi, per loro, che fossero vaccinati. Per loro, per gli affollati, l’augurio.

Per se stessi, vaccinati, la licenza di una pizza e una birra tra la gente. Non proprio la licenza di vivere come prima nel mondo di prima, ma di certo l’esser vaccinati come il foglio rosa per imparare a vivere nel mondo che c’è. Estate da vaccinati 2021 addio, appuntamento all’estate 2022.