La dieta 5:2, abbuffate per 5 giorni e digiuno per 2: il libro è un successo

Pubblicato il 5 Marzo 2013 - 19:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ti abbuffi per 5 giorni, poi digiuni per due. E’ un clamoroso successo in Gran Bretagna e ora anche negli Stati Uniti il nuovo libro sulle diete dal titolo ‘The fast diet’. Ma il metodo fa discutere perché promette cali veloci del peso con la dieta del 5:2, ovvero mangiando e bevendo di tutto per 5 giorni ai quali devono seguire 2 giorni di digiuno. Non una astinenza completa dai cibi ma al massimo 500 calorie al giorno per le donne e 600 per gli uomini.

Le calorie si possono dividere per due pasti nella giornata. Il digiuno accelererebbe il metabolismo facendo consumare più grasso accumulato gli altri giorni in cui è concesso di tutto, anche i fritti. Questo è il segreto per dimagrire senza fatica secondo Michael Mosley, rinomato giornalista medico della BBC ed ex obeso, autore del libro insieme a Mimi Spencer. Il libro segue un documentario di successo in Inghilterra dello scorso anno in cui il dottor Mosley raccontava il suo dimagrimento grazie alla dieta ‘5:2′. La dieta sta facendo il giro del mondo anche col tam tam di internet e il libro ha avuto un tale successo che il National Health Service inglese ha pubblicato sul suo sito una dichiarazione in cui prende le distanze dal metodo del digiuno perché non ha prove scientifiche valide alle spalle, riportava il New York Times i giorni scorsi.

”E’ l’ennesima dieta del momento” commenta Pietro Migliaccio, presidente società italiana di scienza dell’alimentazione. ”Il digiuno va bene al massimo se seguito per un giorno perché già al secondo giorno produce corpi chetonici che affaticano il fegato, i globuli rossi e il cervello”. Se si vuole mangiare di tutto per qualche giorno il consiglio del nutrizionista italiano è di seguire una dieta di compenso il giorno successivo alla abbuffata, ma di un giorno solo e che includa pasti da 750 a 900 calorie totali. ”Poi, se ci sono chili di troppo è bene mettersi a dieta seriamente con l’aiuto di un medico specialista”, conclude Migliaccio.