Frase choc di un prof su Facebook contro i disabili, la Gelmini manda gli ispettori

Pubblicato il 29 Settembre 2010 - 16:23 OLTRE 6 MESI FA

La frase choc su Facebook di un professore del conservatorio di Milano contro i disabili ha allertato anche il governo. Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, ha disposto un’ispezione ministeriale presso il Conservatorio di Milano per verificare se siano state pronunciate frasi o messi in atto comportamenti discriminatori nei confronti di ragazzi disabili all’interno della struttura. Lo rende noto lo stesso dicastero di viale Trastevere.

”Se i fatti saranno confermati – afferma il ministero – risulterebbero di estrema gravità e getterebbero un’ombra pesante sulla capacità educativa dell’insegnante”.

La frase: “Troppi disabili nella scuola, torniamo alla Rupe Turpea”. Joanne Maria Pini, professore del Conservatorio di Milano ha scritto su Facebook: “Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare, altro che balle. Non c’è più selezione naturale”. Da quella parete, sul lato sud del Campidoglio a Roma, venivano buttati i traditori espulsi dall’urbe dei romani e condannati a morte.

Quel suo intervento contro i bambini disabili tra i banchi seguiva e commentava quello, poi smentito, dell’assessore all’istruzione di Chieri, Giuseppe Pellegrino che aveva proposto “classi differenziate”. Se contro Pellegrino si è poi levato un coro di proteste da parte dei genitori, Pini invece si chiedeva: “E se invece fosse una cosa giusta? Già le classi sono troppo disomogenee, oltre che numerose. D’altronde la funzione della scuola oggi non è di infondere conoscenza, ma di standardizzare la testa della gente”.

Così su Facebook scatta la discussione accesa e le critiche al prof: “Si torna indietro di quarant’anni”. Così Pini scrive: “Indietro? Alla Rupe Tarpea bisognerebbe tornare. Stiamo decadendo geneticamente. Ovviamente rispetto singoli dolori e situazioni personali, ma il discorso generale è questo. Oggi una pseudoscienza autoreferenziale senza bussole fa campare organismi che non dovrebbero. Datemi pure del nazista, se volete, cosa che non sono: sono invece una persona che ragiona. Liberamente”.

A un giorno di distanza il prof si sente mal interpretato: “Io razzista? È inconcepibile. Figuriamoci se penso che i disabili debbano essere buttati dalla Rupe Tarpea. Sono stato pesantemente insultato, ma il mio era solo un riferimento al mondo antico, quando i soggetti più deboli soccombevano. Resto però convinto del fatto che a scuola, adesso, siano penalizzati i migliori”. È solo un parziale dietrofront. “Ma ho imparato la lezione: d’ora in avanti userò Facebook solo per svago”.