Bari: non diagnosticarono un infarto, tre medici condannati a sei mesi di carcere

Pubblicato il 2 Dicembre 2010 - 16:27 OLTRE 6 MESI FA

Tre medici e un’infermiera dell’ospedale san Giacomo di Monopoli (Bari) sono stati condannati dal tribunale di Bari a sei mesi di reclusione (pena sospesa) per l’omicidio colposo di Vita Perricci, morta nel settembre 2003 per un infarto non diagnosticato in tempo.

È stata invece assolta Lorenza Calvario, medico in servizio nella stessa struttura sanitaria. La vittima, giunta in ospedale a bordo di un’ambulanza, sarebbe stata dimessa dopo essere stata visitata dal medico in servizio al pronto soccorso, Giuseppe Lacalandra, di 45 anni, che ne avrebbe disposto il ricovero nel reparto di medicina con la diagnosi di ‘algie toraciche aspecifiche’.

Qui, secondo la denuncia del marito e le indagini coordinate dal pm Angela Morea, neppure il cardiologo Vincenzo Lopriore, di 53 anni, si sarebbe accorto dell’infarto in corso, ”limitandosi a consigliare esami di laboratorio quali gli enzimi cardiaci”.

Durante la notte la donna continuò ad accusare forti dolori al torace, sottovalutati – secondo l’accusa – dall’infermiera Nicoletta Santostasi, 41/enne, che si sarebbe limitata a contattare telefonicamente il medico Calvario, che avrebbe prescritto una terapia antinfiammatoria. Il mattino seguente alla donna, nuovamente visitata dal medico Pietro Pezzolla, 73/enne, sarebbero stati somministrati antidolorifici. Solo con l’aggravarsi del quadro clinico la donna venne sottoposta ad elettrocardiogramma quando ormai non c’era piu’ nulla da fare.

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