Yara, il sindaco pressa: “Ci dicano chi è l’assassino”. E Panorama da rispuntare Mohammed Fikri

Pubblicato il 17 Marzo 2011 - 00:02 OLTRE 6 MESI FA

BERGAMO – ‘Lasciamo lavorare gli inquirenti, noi però vogliamo sapere chi ha ucciso Yara’. Non ha usato mezzi termini Diego Locatelli, il sindaco di Brembate Sopra (Bergamo), commentando le poche notizie diffuse martedì dal procuratore di Bergamo, Massimo Meroni, nel corso della seconda conferenza stampa indetta sulla vicenda di Yara a tre mesi e mezzo dalla scomparsa.

Ancora non si sa di preciso com’è morta, né dove, né ‘soprattutto’ chi è stato. Le certezze sono ancora pochissime e intanto le settimane passano.

”Si capisce che gli inquirenti non hanno niente in mano – ha aggiunto Locatelli – lasciamoli lavorare e aspettiamo. Siamo ancora in tempo, ma la richiesta che abbiamo formulato subito dopo il ritrovamento del corpo, interpretando anche il pensiero dei suoi genitori, è tuttora valida e legittima: vogliamo sapere chi è stato”.

”Io rispetto la professionalità di tutti, così come pretendo che sia rispettata la mia – ha detto ancora il sindaco – ma anche gli inquirenti dovranno rendere conto della loro competenza e della loro responsabilità”.

Al sindaco di Brembate Sopra poco importa che ad uccidere Yara possano essere stati degli sconosciuti, piuttosto che qualcuno che vive in paese: ”Ancora non si sa nulla al riguardo – ha detto – e il fatto di sapere che forse l’assassino non è del paese non mi rende più o meno contento”.

Nel frattempo proseguono gli interrogatori di polizia e carabinieri, che anche in questi giorni stanno ascoltando decine di persone, molte delle quali erano già state sentite nelle scorse settimane, nel tentativo di ottenere un quadro sempre più ampio e definito di una vicenda che continua a presentare troppi lati oscuri. In particolare, le forze dell’ordine starebbero risentendo alcuni vicini di casa della famiglia Gambirasio e i frequentatori del centro sportivo del paese tra cui, secondo indiscrezioni che però non sono state confermate dagli inquirenti, un quarantenne che Yara conosceva, anche se non appartenente alla ristretta cerchia familiare, e che la sera della sua scomparsa sarebbe stato visto nei pressi del palazzetto dello sport.

Le indiscrezioni in queste ore si susseguono; un’altra raccolta dal settimanale ‘Panorama’ rivela che in una telefonata alla fidanzata, Mohamed Fikri, il muratore marocchino arrestato sabato 4 dicembre e poi rilasciato, avrebbe pronunciato questa frase: ”L’hanno uccisa davanti al cancello”. Parole che secondo i suoi avvocati non sono mai state messe agli atti e di cui non è stato chiesto nulla all’immigrato durante gli interrogatori. E cosi’ come si susseguono le indiscrezioni, continuano anche le polemiche sulla conduzione delle indagini.

Oggi il quotidiano ‘L’Eco di Bergamo’ ha pubblicato una lettera anonima di due investigatori che parlando di una mancanza di coordinamento tra polizia e carabinieri. Nel frattempo, si torna a parlare anche dei funerali di Yara, la cui data non è ancora stata stabilita. Secondo il sindaco di Brembate Sopra, che un paio di giorni fa è tornato a fare visita ai familiari della tredicenne, ”la settimana prossima i genitori potrebbero sapere qualcosa di più preciso’. Ciò vuol dire però che la salma non sarà restituita alla famiglia prima di una decina di giorni.

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