Al via a Firenze Pitti Uomo (9-12 gennaio), la culla creativa delle tendenze della moda maschile

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 9 Gennaio 2024 - 15:21
Al via a Firenze Pitti Uomo (9-12 gennaio), la culla creativa delle tendenze della moda maschile

Foto Ansa

Ha alzato il sipario nella serata di martedì 9 gennaio a Firenze “Pitti Uomo”, edizione n. 105, la culla creativa delle tendenze della moda maschile per l’autunno-inverno 2024-2025. Una edizione (9-12 gennaio) ricca di eventi e di sorprese, con protagonisti importanti della scena fashion. Partecipazione record: 832 brand di cui 46% in arrivo dall’estero. A tutto ciò si affiancano, come sempre una serie di progetti speciali che intercettano i nuovi desideri del Lifestyle oggi.

Percorso espositivo

È, come sempre organizzato attraverso le sezioni Fantastic Classic Futuro Maschile, Dynamic Attitude Superstyling, Ai Go Out. Ci sono anche due aree speciali: Pittipets e Vintage Hub Circular Fashion.

I protagonisti

Tra gli appuntamenti più attesi di questa edizione di Pitti Uomo, il primo è sicuramente lo show dello stilista americano Todd Snyder. Allo stilista americano l’onore di aprire la serata del 9 gennaio, alla stazione Leopolda, e portare in scena la sua nuova collezione, ridefinita in maniera elegante, tutta dedicata all’uomo americano moderno. Snyder sarà poi alla Milano Fashion Week. Altro brand è Alea, top player della camiceria italiana. C’è anche Avant Toi con pezzi unici dai volumi avvolgenti. 

Briglia 1949 ( area Marzotto) presenterà pezzi della tradizione sartoriale italiana. Anche l’abbigliamento da lavoro fa il suo ingresso alla Fortezza Da Basso, una location rivisitata in maniera scenografica. Altro marchio tutto italiano e’ Ferrante seguito da Fila, Gianni Lupo, Guess Jeans la linea guidata da Marciano fortemente orientata alle pratiche eco consapevoli. Senza dimenticare le interpretazioni audaci dello Sportswear di Out/Fit Italy: volumi rilassati, cuciture a mano, dettagli sartoriali.

Alcuni nomi importanti

In testa gli ultraleggeri di Paul&Shark, i trolley e gli zaini di Piquadro. E poi: Tela Genova ( tessuti retro’), la maglieria di Amaranto ( marchio tutto italiano), i capi spalla di Filson, le calzature di Callaghan, i capi smart di Duno, il casual chic elegante e contemporaneo di Distretto12, gli inconfondibili abiti di Lubiam (Luigi Bianchi Mantova).

Il ritorno dei Big

Le grandi case di moda, come Borsalino e Brunello Cucinelli, sono tornate a Pitti Uomo. Robusta la pattuglia dei marchi toscani come Stefano Ricci ( marchio fiorentino), l’aretina Lebole, la Faliero Sarti di Prato, le collezioni US Polo Assn di Montecatini Terme. E il mercato? Bene le cravatte (+22,1%), la camiceria (+24,1%) e l’abbigliamento confezionato (+16,5). Sotto la media l’export di maglieria  (solo +4,8%). In calo l’abbigliamento in pelle, esportazioni giù dell’8,8%. Ma il Made in Italy resta una garanzia assoluta per tutto il mondo.