Daniela Bongiorno presenta la “Fondazione Mike”, il debutto al Festival di Venezia

Pubblicato il 24 Maggio 2010 - 18:32| Aggiornato il 2 Giugno 2010 OLTRE 6 MESI FA

Daniela Bongiorno, vedova di Mike, apre le porte del suo appartamento a “La Stampa” e assicura: «Ciò che faceva da vivo con gli sponsor, ora lo farà da lassù». Nascerà infatti il 26 maggio prossimo, giorno del compleanno del presentatore, la “Fondazione Mike Bongiorno” per volere di Daniela e dei figli Nicolò e Leonardo.

Tenere vivo il ricordo del signor “Allegria” fornendo gli strumenti a chi vuole affacciarsi al mondo dello spettacolo, dello sport, della medicina e della ricerca scientifica. Il comitato, che valuterà ed esaminerà i progetti, sarà formato da Fabio Fazio, Pippo Baudo, Fiorello e Carlo Freccero. La prima uscita in scena della Fondazione sarà al Festival del Cinema di Venezia con un documentario dal titolo “Mike e il cinema” realizzato dai fratelli Bongiorno.

In casa Bongiorno tutto è rimasto invariato, scrive Massimo Gramellini di “La Stampa”, un tempio con i quadri di Mike, le foto di Mike, il pupazzo di BatMike, una trentina di telegatti sul davanzale e nella libreria il ritratto di Mike con un giovane imprenditore dalla grafia cicciuta e inconfondibile.

Daniela rivela che benché la morte del marito ha colto tutti di sorpresa in qualche modo era stata profetizzata: «Il 5 settembre, tre giorni prima della morte, era la festa dei vent’anni di Leonardo, il nostro figlio più piccolo, e lui ha voluto a tutti i costi tenere un discorso ai ragazzi davanti alla sua quercia preferita, la quercia di Mike. Ho avuto una vita bellissima, ha detto: impegnatevi, studiate, lavorate, abbiate speranza. L’angelo custode esiste, i nazisti mi misero contro un muro, ma mi sono salvato… Si sono commossi tutti».

La signora Bongiorno racconta al quotidiano torinese che a Montecarlo «Mike sembrava un bambino, in macchina cantava canzoncine in inglese, mi ha pure fatto fermare all’autogrill per mangiarsi due toast. Poi a cena gli amici gli hanno chiesto di Berlusconi: ma perché non gli dici certe cose? E lui: no, gliele dirà Daniela… Lì per lì non mi sono mica resa conto che era quasi un testamento». Ma di quelle «cose» Daniela non vuole parlare e afferma: «Le dirò all’interessato, quando lo incontrerò».  La sua ultima parola? E’ stata «sole», riferendosi alla nipotina ultima nata. «Poi è andato a vestirsi e io a pettinarmi – racconta Daniela – ma mentre ero in bagno ho sentito un rumore pesante. È morto così, in piedi. Come se si fosse spenta la luce».

Oltre alla Fondazione per mantenere vivo il ricordo di Mike ci saranno altri progetti: «Intanto c’è il Museo della Televisione. Sorgerà a Milano, in Bovisa, e sarà dedicato a Mike. Porteremo tutti gli oggetti che adesso sono in questa casa. Poi ci sarà il documentario su di lui al Festival di Venezia e lo sceneggiato tratto dalla sua autobiografia: l’attore ideale sarebbe Nicholas Cage… Infine Rai, Mediaset e Sky organizzeranno ogni anno un evento televisivo incentrato su Mike: vorremmo aiutare i giovani di talento che desiderano entrare nel mondo dello spettacolo. Ma ci sono altre idee: finanziare un Metodo Mike per imparare l’inglese. La Gelmini è entusiasta, vedremo».

Ultima la domanda sul rapporto tra Mike e Berlusconi, Gramellini definisce il presentatore «filosofo del berlusconismo» ma Daniela spiega: «Non sosteneva il politico, ma l’amico. Gli è sempre stato leale. Pensi che ha tenuto il contratto di Sky per due mesi su questo tavolo, il cuore gli impediva di firmarlo… I suoi valori erano: il rigore, l’impegno, il rispetto delle regole. Una volta che uno dei miei figli non pagò il biglietto del tram, a casa successe una tragedia. Era rigido, sa? Torinese, e con lo zio generale…». Un uomo di destra quindi, scrive il giornalista, ma la moglie del grande Mike spiazza e afferma: «Anche se il suo ultimo voto lo ha dato a Obama».