Indietro Savoia. Parla Amedeo d’Aosta: “Niente pace in Tv”

Pubblicato il 24 Giugno 2010 - 17:15 OLTRE 6 MESI FA

Amedeo, quinto duca d'Aosta

Nato prematuro sotto il fuoco nemico, Amedeo Umberto Costantino Giorgio Paolo Elena Maria Fiorenzo Zvonimiro di Savoia Aosta ha una storia da romanzo e un conflitto in atto con Vittorio Emanuele. Motivo del contendere?  Il titolo di duca di Savoia.

Amedeo, quarto Duca d’Aosta, partì in esilio dietro Umberto II. Sua madre lo portò in Svizzera mentre il padre andò a cercare fortuna in Argentina. Riuscì a rientrare in Italia nel 1948, quando De Gasperi dichiarò: «Una vedova e un bambino non possono essere pericolosi». Nonostante tutto, Amedeo nutre un commosso e tenero ricordo nei confronti della sua infanzia dove – dice con orgoglio – non c’era traccia di Vittorio Emanuele: «Non siamo coetanei, non abbiamo mai giocato insieme». Principe super partes, il Duca non è mai entrato in politica, nonostante le continue sollecitazioni, fra le quali anche  un recente invito da parte di Gianfranco Fini.

«Il dissidio con Vittorio Emanuele – dichiara Amedeo in un’intervista rilasciata al settimanale “Sette” –  risale a quando ho pubblicato le lettere di Umberto II sul suo matrimonio. Lui non domandò il consenso al re, come doveva, si sposò subito».

La controversia non nasce solo dal fatto che le lettere sono state rese note mentre Vittorio Emanuele si trovava in galera per l’inchiesta di Potenza  – con le accuse di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al falso, e allo sfruttamento della prostituzione -, quanto dalla decisione dell’ex re di escludere il figlio dalla linea dinastica e incoronare Amedeo come “Capo della Casa reale di Savoia”. Come se non bastasse, anche le sorelle di Vittorio si sono schierate dalla parte di Amedeo con Maria Gabriella in prima fila: «Non brighiamo per un trono che non esiste da mezzo secolo; ma soltanto per avere un capo famiglia  che sia degno del nome della nostra casa, per il suo comportamento e i suoi precedenti». E forse Vittorio Emanuele non è abbastanza degno? Solo perché gli partirono due colpi di carabina che colpirono il figlio del medico tedesco Hamer? O perché, durante il suo esilio, dichiarò che giurare sulla Repubblica fosse “una cazzata”? Eppure, una giustificazione medica c’è, intorno alla tanto travagliata e discussa vita di Vittorio Emanuele. Una perizia psichiatrica condotta su di lui ai tempi dell’arresto per i fatti di Cavallo parlò di «sindrome di inadeguatezza del cognome che porta».

Vittorio Emanuele con la moglie Marina e il figlio Emanuele Filiberto

Chi sembra, invece, essersi adeguato bene al cognome che porta è la star televisiva Emanuele Filiberto. Del resto, a cosa servono i figli, se non a riabilitare la figura paterna? Classe 1972, il rampollo biondo, in merito al dissidio con il Duca d’Aosta ha dichiarato: «Io ho il dente avvelenato con Maria Gabriella e Amedeo perché hanno voluto colpirci in un momento difficile per noi. Invece di stringerci tutti attorno alla famiglia che ha fatto l’Unità d’Italia». Mentre a chi lo colpevolizza di mercificazione del nome del casato risponde ironicamente: «Forse l’unica cosa di cui non mi accusano è l’omicidio di Kennedy». Intanto, sua moglie Clotilde Courau sta per comparire in giarrettiere al Crazy Horse di Parigi insieme a Dita Von Teese.

Secondo classificato al Festival di Sanremo insieme a Pupo e Canonici con il brano “Italia, amore mio” davanti ai fischi del pubblico dell’Ariston, gli spartiti lanciati per aria in segno di protesta degli orchestrali e i vestiti improbabili della Clerici. Vincitore della quinta edizione del reality condotto da Milly Carlucci “Ballando con le Stelle” in cui sculettava regalmente con la bellissima Natalia Titova.  Emanuele Filiberto ha letteralmente conquistato  il telecomando degli italiani. Da qui, la sua idea geniale per risolvere la disputa con lo zio: «Facciamo pace in diretta tv». La risposta del Duca d’Aosta è stata immediata: «Siete voi che avete fatto causa a me. E non si risolve in televisione una disputa familiare». L’importante è che la questione non venga messa al “televoto”.  Altrimenti non ci sono dubbi su chi vincerebbe!

Emanuele Filiberto e Pupo a Sanremo