Milano: sì al registro delle unioni civili gay. Si astengono 4 cattolici Pd

Pubblicato il 27 Luglio 2012 - 08:44 OLTRE 6 MESI FA
Giuliano Pisapia (LaPresse)

MILANO – Ventisette voti a favore, sette contrari e quattro astenuti: Milano approva. E diventa un comune che riconosce le coppie di fatto sia etero sia gay con un apposito registro. Il voto è arrivato nella alle tre e mezzo del mattino di venerdì 27 luglio dopo un interminabile consiglio comunale durato ben 11 ore e mezzo.

Alla fine a favore ha votato la maggioranza, due consiglieri del Pdl. Si sono astenuti, invece, 4 consiglieri cattolici del Pd. Soddisfatto il sindaco Giuliano Pisapia che, dopo aver precisato che il registro non ha nulla a che fare con il matrimonio gay che può essere regolato solo dal Parlamento esulta: “Abbiamo ridotto lo spread sull’Europa dei diritti civili”. Soddisfazione, ovviamente, anche dall’Arcigay di Milano.

Il registro permetterà alle coppie iscritte di accedere ai servizi forniti dal Comune. Non si parla, quindi, né di eredità nè di pensione di reversibilità per le coppie omosessuali: questi ultimi due aspetti rimangono dipendenti dalla legge dello Stato. Milano diventa così dopo Torino e Napoli la terza grande città italiana a riconoscere le coppie non sposate.

Il testo approvato, spiega il Corriere della Sera, è frutto di una lunga trattativa. Dal testo sono state tolte le parti più contestate dall’opposizione e dai cattolici: il termine “famiglia anagrafica” è stato sostituito da “unioni civili”. Stessa sorte per la formula “insieme di persone legate da vincoli affettivi” sostituito da  “due persone legate da vincoli affettivi”: tutto per evitare un presunto rischio di poligamia. Nonostante la mediazione, portata avanti da cattolici Pd e laici Pdl, il testo non è stato votato all’unanimità. Ma cambia niente: a Milano, ora, le coppie di fatto sono riconosciute dal Comune