Occupazione, le donne resistono: in Emilia lavorano 7 mila in più

Pubblicato il 24 Dicembre 2009 - 19:38| Aggiornato il 25 Dicembre 2009 OLTRE 6 MESI FA

A causa della crisi diminuisce in emilia-romagna il numero degli occupati, ma le uniche che sembrano resistere sono le donne. Secondo i dati relativi al terzo trimestre 2009, inseriti in un report dell’ufficio statistico del comune di bologna sulla partecipazione delle donne al mercato del lavoro, il tasso di occupazione a livello regionale è sceso del 2% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

A trascinare verso il basso il dato sono gli uomini, che hanno perso quasi il 4% mentre le donne lasciano sul campo lo 0,4%. In numeri assoluti, gli occupati in emilia-romagna sono poco meno di due milioni, circa 50 mila unità in meno rispetto a un anno fa: il contingente maschile è diminuito di 56 mila persone, mentre ci sono oltre 7 mila lavoratrici in più (il tasso di occupazione risulta in calo perchè allo stesso tempo è aumentata la popolazione femminile in età lavorativa).

Insieme al calo degli occupati, sale il tasso di disoccupazione, che nel terzo trimestre 2009 in regione è arrivato al 4,9% (+2,2% rispetto all’anno scorso). Anche in questo caso, però, sono soprattutto gli uomini a subire maggiori conseguenze (+2,5% maschile contro +2% femminile). Ma se le donne sembrano resistere alla crisi, le disparità sul mondo del lavoro continuano a esistere dal punto di vista degli stipendi, dei redditi e delle pensioni, che vedono gli uomini largamente al di sopra dell’altra metà del cielo.

E dire che, finchè si resta sui banchi di scuola e dell’università, le ragazze hanno un altro passo. Tanto che ad un anno dalla laurea triennale, le donne occupate sono più degli uomini (quasi il 50%, contro il 47% dei maschi), anche se il gap viene colmato e anzi si sbilancia a favore dei neo-laureati dopo la laurea specialistica biennale: in questo caso lavora il 67% degli uomini e il 58% delle donne.