Olanda, marijuana. Maastricht off-limits per ”turisti del fumo”

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 - 16:21 OLTRE 6 MESI FA

MAASTRICHT, OLANDA – Le autorità della città olandese di Maastricht hanno deciso di por fine – ma solo parzialmente – alla pacchia delle migliaia di turisti provenienti da tutta Europa che vi si recavano per farsi una canna nei coffee-shop che, del tutto legalmente, vendono marijuana.

Le autorità hanno motivato il provvedimento, che però non riguarda belgi e tedeschi, affermando che il massiccio afflusso di turisti minacciava l’ordine pubblico e causava tremendi ingorghi di traffico automobilistico.

I primi a protestare sono stati i proprietari dei coffee-shop, sostenenedo, non con tutti i torti, che il provvedimento sarà deleterio per l’economia locale. Ma pare che Maastricht sia solo il primo dei giri di vite in preparazione, poichè il parlamento olandese sta valutando l’opportunità di fermare, o regolamentare di più, la diffusione della marijuana legale in tutto il Paese. E di coffee-shop che vendono l’erba col bilancino in Olanda ce ne sono 700.

Che l’affollamento a Maastrict, confinante con Belgio e Germania, fosse diventato un problema è in effetti vero. I visitatori giornalieri erano 6 mila. Ma d’ora in avanti il loro numero scenderà, visto che i ”turisti del fumo” privi di passaporti belgi o tedeschi verranno rispediti a casa. I contrari al provvedimento hanno subito organizzato manifestazioni di protesta sostenendo, probabilmente a ragione, che il provvedimento viola le leggi dell’Unione Europea riguardanti l’uguaglianza dei cittadini e la libertà di movimento.

C’è poi chi dice che il bando farà più male che bene. Lo sostiene Marc Josemans, presidente dell’Associazione dei Coffee-Shop di Maastricht (VOCM). ”Tutti i clienti che non potranno più frequentare i Coffee-Shop olandesi – rileva – torneranno a procacciarsi la marijuana illegalmente nei loro rispettivi Paesi, dove inevitabilmente creeranno problemi ed un aumento della criminalità”.

C’è poi il problema dei soldi: per Maastrich le perdite finanziarie non saranno di poco conto. I ”turisti del fumo” vi spendevano ogni anno, tra una cosa e l’altra, 140 milioni di euro.