Alvaro Morata: “Alla Juventus sto da Papa, non torno al Real”

di redazione Blitz
Pubblicato il 25 Marzo 2015 - 20:33 OLTRE 6 MESI FA
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Morata nella foto LaPresse

ROMA – Dice di non pensare più al Real, di volersi fermare a Torino. L’ambientamento a Torino e l’intesa con il connazionale Llorente e con Tevez in versione fenomeno, rende euforico Morata. “Sono talmente felice e a mio agio alla Juventus che non posso neanche fermarmi a pensare al Real Madrid o a qualsiasi altro club”. Dal ritiro della Spagna il centravanti allontana l’ipotesi di un ritorno nella squadra che l’ha lanciato e che ha mantenuto un diritto di “ricompra” da esercitarsi non prima comunque dell’estate 2016.

“Penso che da parte mia sarebbe una mancanza di rispetto per il mio club, l’allenatore e i miei compagni il solo fatto di pensare a questa ipotesi – ha confermato -. Mi sento più valorizzato ora che sono all’estero; quando ho lasciato il Real Madrid uno dei miei obiettivi era conquistare la Nazionale e alcuni pensavano che fossi pazzo. Al Madrid non ho capito perché, dopo alcune buone prestazioni, mi ritrovavo fuori; non pretendevo di giocare titolare ma solo di essere trattato in maniera diversa. Con Ancelotti a malapena c’era un rapporto mentre da Allegri, nel bene e nel male, ho molta più considerazione”.

Adesso, a suon di gol e di buone prestazioni, è esploso in bianconero e ha ottenuto la chiamata dal ct Del Bosque. “Ora sono qui e per me è incredibile – sottolinea il numero 9 juventino -. Prima festeggiavo i successi della Roja, adesso ne faccio parte. Sogno di fare il primo gol, anche se non lo vivo come un’ossessione”. L’occasione buona potrebbe capitare già venerdì sera, quando a Siviglia la Spagna in contrerà l’Ucraina per le qualificazioni a Euro 2016 e Morata dovrebbe essere titolare. Particolarmente importante, per il suo ambientamento e la sua crescita alla Juve è stato Fernando Llorente.

“Non è solo un compagno di squadra, è un amico – sottolinea Alvaro -. Non dimenticherò mai tutto quello che ha fatto per me, gran merito di quello che sto facendo è suo. Mi dà sempre consigli, è difficile trovare persone così. Non c’è nessuno che possa dire qualcosa di brutto a Fernando, speriamo di poter giocare di più insieme. Pirlo e Buffon? Li ammiro fin da quando ero bambino. A Buffon è impossibile segnare in partitella, a volte mi sistemo dietro Pirlo per capire come batte i calci di punizione”.