Calcio scommesse: Ravenna, Alessandria e Verona nominate da Buffone

Pubblicato il 17 Giugno 2011 - 09:39 OLTRE 6 MESI FA

Cremona- Nuovo capitolo dello scandalo calcio scommesse. Giorgio Buffone, ds del Ravenna, ha spiegato come anche le società fossero interessate a combinare le partite, non solo i calciatori.

Ravenna, Verona, Alessandria, queste le società nominate da Buffone davanti al gip del tribunale di Cremona Guido Salvini.

Le tre società partecipavano allo stesso girone di Lega Pro della Cremonese. “Leggo” riporta le dichiarazioni dell’interrogatorio. Buffone parte da Verona-Ravenna. “C’è stato un approccio non da parte del Verona, più da parte mia a livello bonario, cioè capire se c’era predisposizione dall’altra parte”.Il gip domanda: un approccio con chi? “C’è stato un collega, però voglio dire, non è scritto”.

Salvini incalza Buffone: “Con un collega del Ravenna?”, “No, no”. Domanda: “Del Verona?”. Risposta: “Del Verona! Però è stato, non c’entra niente lui, nel senso che io ho fatto capire che ci poteva essere una soluzione se gli poteva interessare, questo ha detto di no, e quindi”.

“Che non ha avuto nessun esito, va bene”, sintetizza Salvini. E l’altro: “… e quindi, non è stato neanche portato avanti, voglio dire”. A questo punto il giudice decide di cambiare argomento, ovvero partita: “Per quanto riguarda Alessandria-Ravenna, invece, è successo qualcosa?”.

In questo caso la risposta è affermativa e Buffone ricostruisce con dovizia di particolari come sono andate le cose. “Sì, è successo che, la settimana prima – adesso non mi ricordo bene il giorno, ma credo la settimana prima – mi chiama, ritornando credo da una trasferta, e quindi era una domenica sera, probabilmente. Tornando da una trasferta mi chiama il presidente dell’Alessandria”.

“Veltroni Giorgio?”, domanda il gip. “Veltroni, sì. Mi chiama e mi dice come siamo andati o meno, come siamo andati, e gli ho detto: ‘ah, domenica prossima incontriamo”. “Si giocava”, traduce Salvini.

E Buffone: “‘giochiamo, presidente – gli ho detto . ‘Faccia una riflessione sulla partita di domenica, faccia una riflessione, adesso parola, termine più o meno, adesso non è che… faccia una riflessione. Lui mi ha chiamato dopo, non so se un giorno, due, non so, perchè non è che me li ricordo, anche se questo l’ho letto, però non è che mi posso ricordare i giorni!”.

Il gip vuole andare a fondo: ‘E la riflessione che termini, che esiti ha avuto?’. Buffone: “Ci siamo incontrati, lui mi ha chiesto, io pensavo anche che mi incontrasse, anche per il fatto, siccome l’Alessandria era ai vertici, noi comunque venivamo anche se avevamo perso, credo, a Verona, era nella partita dopo che … a Verona poi avevamo fatto una buona gara, può darsi che magari si poteva, poteva anche chiedermi magari che un pareggio poteva anche andare bene, insomma, ecco. Invece, mi aveva chiesto che voleva”.

” Vincere?”, chiede il gip. “… ed allora – continua Buffone – gli ho detto: ‘Se vuoi vincere, fammi capire come vuoi vincerè, lui mi aveva offerto 50mila euro, allora io ho risposto: ’50mila euro, te ne offro io 100 ma era un modo di dire, dove vai uno perde una partita per 50mila euro?”. “Troppo poco”, conviene Salvini. Esatto. “Cioè, voglio dire – riprende Buffone – non ha senso, anche perchè noi vincendo quella partita ci saremmo messi poi nel discorso dei prof… insomma, voglio dire!”.