Calcio scommesse: Carobbio non tirò il rigore, Gervasoni si scusò…

Pubblicato il 20 Dicembre 2011 - 08:56 OLTRE 6 MESI FA

CREMONA – Carobbio non volle tirare un rigore, Gervasoni salvò un gol e si scusò con gli scommettitori. Dall’inchiesta sul calcioscommesse (che ha portato in manette, tra l’altro, l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni).

Le indagini hanno accertato che almeno 20 sono le partite che sarebbero state truccate dall’organizzazione, che si muoveva sempre allo stesso modo: quelli di Singapore – il capo Eng Tan Seet e i suoi due collaboratori – portavano in Italia i soldi destinati alla corruzione dei giocatori e li affidavano al gruppo degli “slavi”, cui spettava il compito di contattare i calciatori e di trovare l’accordo. La maggior parte degli incontri, 16, sono dei campionati di serie B 2009 e 2010 a cui si aggiunge la sfida di coppa Italia del 30 novembre scorso tra Gubbio e Cesena.

Il rigore di Carobbio

Nei minuti di recupero del secondo tempo, sul punteggio di 1-2, risultato che dava la salvezza matematica ai calabresi, l’arbitro fischio’ un rigore a favore del Grosseto. Il rigorista dei maremmani era Filippo Carobbio, ma il giocatore non volle calciare dal dischetto. La responsabilita’ se la prese il capitano Luigi Consonni che segno’. ”Mi sono preso una grandissima responsabilita’ nel calciare il rigore. Diciamo che ho tolto dall’imbarazzo qualche mio compagno che non se la sentiva”, disse alla fine della partita, dopo essere stato avvicinato in modo minaccioso dagli avversari e offeso da Carobbio. Dopo questo episodio a Grosseto circolarono voci, che non hanno mai trovato conferma, che Carobbio avrebbe giocato 5000 euro sull’1-2 quale risultato finale della gara.

Brescia-Bari “doveva finire 0-3”: invece finì 2-0

Brescia-Bari del campionato scorso di serie A e’ stata ”certamente manipolata”. E’ quanto mette a verbale Wilson Ray Perumal, un cittadino di Singapore arrestato in Finlandia (dove e’ ancora detenuto) proprio per aver alterato i risultati di partite di diversi campionati di calcio. ”Molto probabilmente”, aggiunge Perumal, che e’ indagato dalla procura di Cremona, sono state manipolate anche Brescia-Chievo e Napoli-Sampdoria, sempre dello scorso campionato. erumal e’ stato sentito dalle autorita’ di polizia finlandesi dopo il suo arresto nel febbraio scorso e a queste ha confermato di aver fatto parte dell’organizzazione che fa capo a Eng Seet Tan (detto Dan) fin dal 1994. Quelle dichiarazioni sono state girate alle autorita’ italiane che ne avevano fatto richiesta tramite rogatoria.

”Quanto alle partite di serie A – ha detto agli investigatori – Eng Tan Seet aveva certamente manipolato Brescia-Bari del 6 febbraio 2011, terminata con il risultato di 2-0” e ”molto probabilmente il 30 gennaio 2011 Brescia-Chievo (0-3) o Napoli-Sampdoria (4-0)”. Perumal successivamente spiega meglio il significato delle sue parole. ”Dopo la partita Brescia-Bari, Eng mi chiamo’ dicendo che il mio guadagno sarebbe stato di 60 mila euro. Io penso che significa che si trattava di una partita manipolata. Eng era furioso perche’ i calciatori avevano consentito a perdere 2-0 invece che 3-0. Con il risultato di 3-0 la scommessa avrebbe portato benefici molto piu’ grandi”.

Quanto alle altre 2 partite, Perumal afferma che ”Eng mi comunico che io avrei ottenuto la mia parte dei profitti, che ammontava a 60 mila euro. Mi ricordo che Eng parlava di un risultato 4-0, si tratta quindi della partita Napoli-Sampdoria. A mio parere Eng ha scommesso con handicap insieme con over nella partita menzionata”.

Doni intermediario per l’Atalanta

Cristiano Doni ”interferiva o tentava di interferire” sul risultato delle partite dell’Atalanta ”anche per conto” della societa’. Lo scrive il Gip Guido Salvini nell’ordinanza con cui ha disposto l’arresto dell’ex capitano nerazzurro, chiamando di fatto in causa direttamente anche la societa’ bergamasca.Il capitano dell’Atalanta, scrive Salvini nell’ordinanza, ”agendo, anche per conto di imprecisati dirigenti della squadra, che aspirava alla promozione in serie A, utilizzando il supporto costante di un suo ‘gruppo di Cervia’…interferiva o cercava di interferire, con interventi anche corruttivi, al fine di procurarsi illegittimamente i proventi delle scommesse, sui risultati di molteplici partite della sua squadra”. Gli investigatori sono convinti che il tentativo di Doni e’ andato in porto almeno in occasione di Ascoli-Atalanta, Atalanta-Piacenza e Padova-Atalanta.

Gervasoni evita un gol e si scusa

L’associazione aveva scommesso sul 2-0 di Brescia-Mantova dell’aprile del 2010. Segna Caracciolo su rigore ma poi nel finale, incredibilmente, il difensore Gervasoni (uno dei complici dell’associazione) salva sulla linea il gol che avrebbe fatto chiudere la scommessa.

Dopo è al telefono con uno degli zingari, Gecic. Gervasoni: “Eh, no… hanno perfettamente ragione… io gli ho chiesto scusa.. loro c’han ragione… nel senso che l’unica palla…. L’unica palla dove loro potevano fare il gol era quella li che ho salvato.. solo che io… l’ho fatto… pensando che fosse già dentro (…) Digli di scusarsi … i soldi mi fan comodo (…) No, perché ti dico, più che passargliela a quello davanti, ero fermo, il problema è che loro non hanno mai tirato in porta”.