Champions League, Preud’homme: “Inter fortissima”

Pubblicato il 14 Settembre 2010 - 09:52 OLTRE 6 MESI FA

Champions League

Piena consapevolezza della forza dell’Inter, rispetto per i campioni d’Europa ma nessun timore reverenziale. E, soprattutto, la voglia di crescere ancora, dopo i buoni risultati ottenuti in Olanda e nelle competizioni europee assaggiate solo tre anni fa.

E’ un Twente sereno quello che attende l’Inter al debutto in Champions League: sereno come il suo allenatore, Michel Preud’homme portiere-leggenda del Belgio negli anni Ottanta e Novanta.

”L’Inter – ha osservato nella conferenza stampa della vigilia – e’ una squadra molto forte con un grande peso offensivo”. Davanti, talvolta, ”cambiano gli interpreti” ma lo spartito resta il medesimo.

”Le ali spingono, la difesa sale ed e’ difficile trovare un varco per riuscire a colpirla – ha aggiunto -. Ad ogni modo cercheremo di organizzarci per metterla in difficolta”’.

Possibilmente senza snaturare la vocazione offensiva del Twente, fresco campione d’Olanda, e senza intestardirsi sull’idolo degli Orange, Sneijder, al ritorno in campo a latitudini piu’ che familiari. ”Non penso che la partita sia neutralizzare Sneijder – ha spiegato il mister belga – l’Inter ha molti giocatori forti e non ci focalizzeremo solo su di lui”. Quanto alla chiara vocazione all’attacco della sua squadra, potenzialmente rischiosa contro un avversario del calibro dell’Inter, Preud’homme preferisce porre l’accento su organizzazione e bilanciamento. ”Cercheremo di sfruttare le nostre qualita’ – ha puntualizzato -.

Non siamo solo offensivi e abbiamo una buona organizzazione di gioco. Cerchiamo di avere equilibrio” ossia di svolgere bene la fase offensiva e quella difensiva, e ”credo che la mia squadra possegga questo equilibrio: lo ha mostrato in campionato, speriamo che lo mostri anche in Champions League”.

Attento osservatore del calcio italiano, Preud’homme – che ha confessato di essere stato nel mirino, come giocatore, di Torino, Brescia e Milan – non manca di rivolgere un pensiero a Benitez, arrivato come lui in una squadra vincitrice del campionato, e nega che l’Inter, senza Mourinho, possa fare un po’ meno paura.

”Conosco bene Mourinho per averlo incrociato in Portogallo – ha argomentato – ma Benitez ha le sue armi e il suo potenziale: non si arriva su quella panchina per caso, ma solo con il lavoro. Entrambi – ha chiosato – arriviamo in una squadra che ha vinto il titolo, si deve avere rispetto per la tradizione e la cultura del club” e, al contempo, porre ”un proprio accento, qualcosa in piu”’. Magari per vincere ancora.