Cosimo Chiricò, il Lecce lo mette fuori rosa perché contestato dai tifosi

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Settembre 2018 - 08:38 OLTRE 6 MESI FA
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Cosimo Chiricó, il Lecce lo mette fuori rosa perché contestato dai tifosi

LECCE – Cosimo Chiricò è finito fuori rosa. Per volontà del tifo. Il Lecce ha deciso di “non rendere disponibile” il calciatore inviso a una parte dei sostenitori. Fino ad una eventuale cessione, non vestirà più la maglia del club salentino.

La decisione di escludere il calciatore è stata comunicata dal Lecce con una nota stampa cartacea consegnata nella tarda mattinata di ieri, 13 settembre, ai cronisti presenti al Via del Mare. Il Lecce ha “ritenuto opportuno, per preservare il clima di serenità e unità (anche tra gli stessi tifosi) che è stato determinante, nell’ultimo anno, per raggiungere gli obiettivi prefissati, di non rendere disponibile il calciatore, nella speranza che questa situazione possa essere definita nel modo migliore. Pensare di affrontare l’intero campionato di serie B in un clima di profonda divisione ridurrebbe drasticamente le possibilità di raggiungere il risultato sportivo, vanificando gli sforzi compiuti da tutte le componenti fino a questo momento”.

Tesserato lo scorso 1 febbraio in vista del termine del contratto che legava il calciatore brindisino al Cesena, il ritorno di Chiricò a Lecce è stato mal digerito da una parte della tifoseria. Il ds Meluso aveva intenzione, per mezzo dell’acquisizione del ragazzo “svincolato”, di provare a fare una plusvalenza di mercato mediante la cessione dello stesso, trascurando però il peso attribuito dai tifosi a quella che era stata l’ultima esperienza del ragazzo in giallorosso.

L’annata 2012-2013, infatti, si era conclusa piuttosto amaramente, con l’eliminazione del Lecce dai playoff di Serie C contro il Carpi e la conseguente assenza di Chiricò all’allenamento del giorno dopo. Il rapporto con i tifosi, laceratosi in quell’occasione, è peggiorato nel tempo per via di alcune discussioni sui social network.

Non sono bastate le scuse del calciatore nel corso della conferenza stampa di presentazione, poi, per calmare le acque, e il “no” rifilato alla Ternana, interessata a prelevarlo dal Lecce al termine dell’ultima sessione di mercato, non ha fatto che peggiorare la situazione.

Il presidente Sticchi Damiani in conferenza stampa aveva annunciato la sua intenzione di non andare contro gli ideali dei tifosi, i quali si dicevano offesi dal giocatore e pertanto non intenzionati ad accettare un suo ingresso in campo. Che, a sorpresa, è arrivato due domeniche fa, in casa e contro la Salernitana. Dunque l’inizio del caos, la contestazione da parte della curva giallorossa e, alla fine, la nota da parte della società.

Dopo la notizia diffusa dal Lecce, immediata è arrivata la risposta dell’agente del giocatore, Kael Grimaldi: “Sono sbalordito e disgustato. Dopo aver appreso che il presidente Saverio Sticchi Damiani e la sua famiglia sono stati oggetto di minacce per aver fatto giocare il mio assistito Chiricò nella partita Lecce-Salernitana, oggi ci viene riferito che il giocatore è fuori rosa per preservare il quieto vivere e l’incolumità dei componenti della società. Rammento che il giocatore è venuto a Lecce su espressa richiesta del presidente, che garantiva personalmente che non ci sarebbero stati problemi ambientali. E che il ds e l’allenatore erano strafelici di avere ‘Mino’ nel loro gruppo. Questi sono atteggiamenti da codice penale, da condannare assolutamente, e che un principe del foro come l’avvocato Sticchi Damiani non può e non deve assecondare”.

Cosimo Chiricò, la rettifica del Lecce: “Esclusione non per pressioni degli ultrà”

“L’Unione Sportiva Lecce, con riferimento alle dichiarazioni rese da Kael Grimaldi, agente del calciatore Cosimo Chiricò, precisa che nessun componente della società è stato mai oggetto di minacce, intimidazioni o pressioni di alcun tipo in relazione alle note vicende inerenti il calciatore”. Lo precisa oggi il Lecce in merito al rapporto con Cosimo Chiricò, che si sta concludendo in maniera burrascosa, secondo il procuratore a causa di veti della tifoserie ultra’. Ieri mattina la presa di posizione ufficiale della società che “per preservare il clima di serenità e unità (anche tra gli stessi tifosi), determinante nell’ultimo anno per raggiungere gli obiettivi prefissati” decide di “non rendere disponibile il calciatore Chiricò, nella speranza che questa situazione possa essere definita nel modo migliore”.

Nel tardo pomeriggio la replica del procuratore di Chiricò Kael Grimaldi, in cui si evidenziava che “il presidente Sticchi Damiani e la sua famiglia erano stati fatti oggetto di minacce per aver fatto giocare il proprio assistito nella gara tra Lecce e Salernitana: da qui la scelta di mettere fuori rosa il calciatore. Sono questi atteggiamenti da codice penale da condannare assolutamente – sottolineava Grimaldi, e che un principe del foro come Sticchi Damiani non può e non deve assecondare”. E la risposta della società giallorosa a queste accuse è arrivata nella mattinata di oggi attraverso una nota apparsa sul sito del sodalizio giallorosso.