Serie A. Juventus-Sampdoria 1-1, Gabbiadini ha risposto ad Evra

di Redazione Blitz
Pubblicato il 14 Dicembre 2014 - 16:25 OLTRE 6 MESI FA

TORINO, JUVENTUS STADIUM – Serie A. Juventus-Sampdoria 1-1, gol: Evra 11′ e Gabbiadini 50′ 
(Video e foto: Evra gol con esultanza polemica)

La Sampdoria non ha paura della legge dello ‘Juventus Stadium’, dove perdere è una regola, almeno per le squadre italiane. E’ stata l’ultima (a parte il Bayern in Champions) a sbancare lo stadio bianconero, due anni fa (con doppietta di Icardi), ed oggi ha interrotto la serie che sembrava infinita, strappando l’1-1 con la firma di un bianconero a metà, Manolo Gabbiadini, in procinto di essere ceduto al Napoli.

La striscia bianconera si è fermata quindi a 25, dal 4-1 sulla Lazio alla prima del campionato 2013/2014 al 2-1 nel derby, vittoria dell’ultimo secondo del tempo di recupero. Applausi alla Samp che ha costretto al mezzo passo falso i campioni d’Italia, pur svegliandosi dopo mezz’ora di torpore assoluto che avrebbe potuto sprofondarla sotto un passivo ben più pesante del rimediabile – ed a conti fatti rimediato – 1-0 di Evra.

Gol da attaccante puro, quello del difensore francese: uno stacco perentorio di testa, sul calcio d’angolo, dopo 12′, quando la Juventus contro la bella addormentata doriana aveva confezionato già tre palle-gol (Tevez e due volte Morata, entrambe su imbeccata di Pereyra). La Juve girava bene, con Pereyra trequartista, questa volta era più pericolosa sulla fascia sinistra, dove Evra saltava regolarmente Cacciatore, meno insistente sulla destra.

Evra c’era in molte azioni d’attacco e non aveva gli affanni di altre volte in copertura. Marchisio faceva girare bene la palla ed i continui movimenti sul fronte d’attacco di centrocampisti e punte teneva sotto pressione la squadra di Mihajlovic. Mezz’ora di dominio assoluto contro una Samp all’apparenza inerme, ma un solo gol di vantaggio dei bianconeri, poco per stare al riparo dal prevedibile risveglio dei blucerchiati, una delle squadre rivelazione del campionato.

Questa era la preoccupazione di Allegri. I doriani, con Krsticic avulso dal gioco e un centrocampo a lungo surclassato si svegliavano però dal sonno – o dalla paura, come ha detto Sinisa Mihajlovic – dopo avere rischiato il raddoppio sul lancio lungo di Bonucci che aveva pescato in area Pogba. Sul francese però riusciva a chiudere Cacciatore.

Scampato il pericolo, la Samp sé uscita poco a poco dal guscio. Il tridente dopo l’intervallo, con Gabbiadini al posto di Krsticic, è stata la mossa vincente: la Juve troppo preoccupata di attaccare, si è scoperta: dopo due tiri alti di Pereyra, ecco il pareggio di Gabbiadini, con la difesa bianconera mal piazzata ed Evra colto di nuovo da un’amnesia.

L’1-1 ha dato altra sicurezza alla Samp, mentre nel centrocampo bianconero tornava ad intermittenza Vidal, di nuovo ammonito (e poi avrebbe rischiato il secondo giallo), non si vedevano lampi di classe di Pogba: Marchisio restava quasi solo a contrastare il crescendo di Palombo, Rizzo e Obiang.

Allegri rimescolava le certa in attacco: dentro Llorente per Morata poi Coman al posto di Pereyra e Tevez spostato trequartista dietro Llorente-Coman. Ma l’equilibrio poteva essere rotto da Gabbiadini, al 39′: sul suo sinistro Buffon volava, salvando almeno il pareggio. Inutili gli sforzi bianconeri negli ultimi minuti e l’ultimo tentativo di Marchisio finiva alto, tutt’altra cosa rispetto alla prodezza di Pirlo (oggi in panchina 90′) nel derby.

La stizza bianconera al fischio finale per l’avarizia di Doveri nel dare minuti di recupero (solo 3′ ma dovevano essere un paio di più) era la fotografia del fastidio della squadra di Allegri per la festa rovinata all’ultima casalinga del 2014. La Samp poteva andare, con pieno merito, a festeggiare sotto lo spicchio di curva occupato dai suoi tifosi.

Foto LaPresse.