Roma-Torino 2-0: gol di Osvaldo e Pjanic. Tiene la difesa di Zeman

Pubblicato il 19 Novembre 2012 - 22:42| Aggiornato il 20 Novembre 2012 OLTRE 6 MESI FA
Roma-Torino, Totti (LaPresse)

ROMA, STADIO OLIMPICO – Roma-Torino 2-0, gol: Daniel Pablo Osvaldo 26′ 2t su calcio di rigore (R), Miralem Pjanic 40′ 2t (R).

La Roma tira un sospiro di sollievo e si lascia alle spalle il derby di una settimana fa. Totti e compagni vincono 2-0 contro il Torino, e allontanano i venti di crisi che aleggiano intorno ai giallorossi.

Tutto succede nella ripresa: prima il rigore (concesso su segnalazione dell’arbitro di porta Calvarese), per il quale il Torino ha protestato lungamente, messo a segno da Osvaldo, poi il raddoppio di Pjanic (complice la deviazione di Gazzi) e la Roma torna a sorridere.

Guadagna tre punti che la rilanciano verso le zone nobili della classifica la Roma, bella nel primo tempo, un po’ piu’ lenta e stanca nella ripresa ma e’ proprio nel secondo tempo che arrivano i gol.

Il Torino dal canto suo incassa la prima sconfitta esterna della stagione. La formazione di Ventura difende bene, soprattutto nel primo tempo, poi gli episodi (che di sicuro faranno discutere) la condannano alla sconfitta.

Lasciarsi alle spalle il derby era l’imperativo della vigilia di questo Roma-Torino. L’Olimpico non accoglie certo festante i giallorossi. I fischi accolgono i giallorossi nel riscaldamento e all’annuncio delle formazioni (ad eccezione di capitan Totti). La Roma e’ chiamata al riscatto in un insolito ‘monday night’ per la serie A (sabato all’Olimpico e’ andato in scena il test match di rugby tra Italia e Nuova Zelanda).

Il compito contro il Torino non si presenta dei piu’ agevoli. I granata di Ventura in trasferta sono imbattuti ed hanno la seconda seconda difesa del campionato. Zeman deve fare i conti con le squalifiche di De Rossi e Tachtidis: nell’undici iniziale il boemo preferisce  Pjanic e Bradley titolari, lascia  ancora in panchina Destro, affidando l’attacco a Lamela e Osvaldo orchestrati da Totti.

Dall’altra parte Ventura ritrova in difesa Ogbonna dopo un’assenza lunga 40 giorni e in attacco punta sulla coppia Bianchi e Sgrigna, con le ali Cerci e Santana a sostegno.

Roma e Torino si presentano in campo con moduli speculari ed aggressivi: al 4-3-3 di Zeman Ventura risponde con il suo 4-2-4.

I giallorossi scendono in campo determinati a cancellare il ko di otto giorni fa nella stracittadina. La Roma si rende pericolosa da subito: all’8′ contropiede velocissimo di Lamela che serve Osvaldo il cui diagonale e’ alto. La Roma attacca, il Toro si difende con ordine e quando riesce parte in contropiede grazie l sostegno dei due esterni, Cerci e Santana. La Roma fa la partita, anche se i granata cercano di limitare gli spazi.

Al 18′ Totti prova la conclusione personale con un gran diagonale di destro che finisce di poco a lato. La prima vera occasione per il Torino arriva al 36′ con Rolando Bianchi. Al 43′ Marquinhos con un intervento provvidenziale impedisce al capitano granata di battere a rete. Un minuto dopo un rinvio sbagliato di Gillet rischia di diventare una ghiotta occasione per i giallorossi ma Glik ci mette una pezza.

Il primo tempo e’ piacevole. C’e’ tanta Roma che attacca e un buon Torino che si difende e quando puo’ parte in contropiede.    I ritmi nella ripresa calano inevitabilmente. Ma il lei motiv e’ sempre lo stesso con la formazione di Zeman a cercare il gol. Il boemo richiama in panchina Totti per Destro e poi Marquinho  per Florenzi inserendo forze fresche nella manovra.

E il gol  arriva al 26′ grazie ad un rigore (che ha fatto infuriare i granata) concesso dall’assistente di porta per un contatto in area su Marquinho stretto tra Ogbonna prima e D’Ambrosio poi.

Dagli 11 metri va Osvaldo che non sbaglia e porta in vantaggio i giallorossi. Il Torino non ci sta. Ventura e’ imbestialito per il rigore e si fa espellere dall’arbitro Guida.

La Roma cerca il colpo del ko ma sbaglia tanto sotto porta, poi al 41′ arriva il gol della sicurezza di Pjanic, aiutato dalla deviazione di Gazzi. La Roma vince e torna a sorridere.