Esonero Mourinho, cosa c’è dietro l’addio: dalla lite fuoriosa al non saluto di alcuni giocatori

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 17 Gennaio 2024 - 09:57
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foto ANSA

Finisce l’avventura alla Roma per José Mourinho e comincia quella di Daniele de Rossi a cui la società ha affidato la squadra. Che l’era dello Special One fosse al capolinea si era capito dagli ultimi risultati, ma l’annuncio improvviso ha diviso la piazza. Un blitz all’alba in cui il presidente ha sorpreso tutti, comunicando personalmente al tecnico la decisione maturata nella notte.

L’esonero di Mourinho

Alle 9:24 della mattina del 16 gennaio 2024, tramite X (come fu il 4 maggio 2021), il club ha annunciato l’esonero: “José Mourinho e il suo staff lasceranno con effetto immediato la guida della prima squadra” con i ringraziamenti di rito per il lavoro svolto, ma sottolineando la necessità di un cambiamento che fosse “immediato”. Per questo a distanza di poche ore è stato ufficializzato De Rossi, una scelta che sembra fatta per placare gli umori di una piazza che, nonostante le critiche recenti, era comunque legata allo Special One. Alcuni tifosi hanno aspettato l’uscita dai cancelli di Trigoria dell’ormai ex allenatore per salutarlo e hanno anche lasciato dei volantini fuori dal centro sportivo giallorosso contro i Friedkin.

Friedkin ai giocatori: “Basta alibi”

Nel pomeriggio di ieri De Rossi ha subito diretto il primo allenamento in vista della gara di sabato all’Olimpico contro il Verona. Una seduta anticipata prima dalle parole di Dan Friedkin ai calciatori con la richiesta di non cercare più alibi e poi da un discorso del neo allenatore alla squadra, colta di sorpresa per l’addio di Mourinho.

I motivi dell’esonero

A incidere non sono state le ultime due sconfitte, prima nel derby di Coppa Italia e poi col Milan, ma la storia recente dei risultati giallorossi, ritenuti da Dan Friedkin non all’altezza di una rosa che ha il terzo monte ingaggi della Serie A e degli investimenti fatti a fronte dei paletti – più volte ribaditi – Financial Fair Play. A questo, poi, si unisce anche un malumore che era cresciuto nella proprietà americana per la ricerca continua di alibi e attenuanti da parte di Mourinho per la mancanza di risultati.

Tutti elementi che hanno portato alla rottura con il portoghese. Inoltre, come raccontato da Dagospia, alla base dell’esonero ci sarebbe una furiosa lite avvenuta tra gli stessi Friedkin e Mourinho in cui quest’ultimo avrebbe rimproverato, senza molti filtri, le mancate promesse degli ultimi anni.

Il saluto della squadra (non di tutti)

Nella serata di ieri sono arrivati anche i saluti social di molti giocatori. Uno dei primi è stato Dybala, poi anche il capitano Pellegrini, Lukaku, Cristante, Mancini, Rui Patricio, i giovani Bove e Zalewski, ma anche Zaniolo che ormai si trova all’estero. All’appello, tutt’ora, mancano Smalling, Spinazzola, Karsdorp, Renato Sanches e Belotti. Che qualcosa si fosse rotto non è più un mistero.