Euro 2016, pagelle: Ronaldo, miracolo Galles, disastro Russia…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2016 - 10:56 OLTRE 6 MESI FA
Euro 2016, pagelle: Ronaldo, miracolo Galles, disastro Russia...

Euro 2016, pagelle: Ronaldo, miracolo Galles, disastro Russia…

ROMA – Euro 2016, pagelle: Ronaldo, miracolo Galles, disastro Russia… 

Voto 0: Russia. La squadra è davvero troppo modesta, chiedete a Capello… Peggio di così era impossibile: eccetto per i tifosi, gli unici “preparati” alla guerra. Peccato si trattasse di un torneo di pallone. E’ questo il biglietto da visita per il Mondiale 2018 in casa?

Voto 1: Payet e Low. Aveva fatto un grande Europeo, una vera sorpresa: gol e assist, oggi non lo conoscono più solo i tifosi del West Ham. Ma sul fallaccio con cui ha messo fuori gioco Ronaldo, il migliore degli avversari, fa la figura del sicario di un delitto su commissione. Sulle schifezze dell’allenatore tedesco si stenda un pietoso velo.

Voto 2: Germania-Francia. La finale anticipata? Una bruttissima partita, gli allenatori hanno snaturato le proprie squadre: e meno male che i catenacciari eravamo noi…

Voto 3: Ibrahimovic e Inghilterra. Io sono Ibra? Solo nelle librerie. E’ entrato da leggenda autonominata, è uscito come un normalissimo calciatore svedese di oggi (Gre-No-Li la fecero davvero la storia). Prenda esempio da Bale… Quanto agli inglesi: semplicemente sono scarsi e ogni grande competizione lo conferma.

Voto 4: Pellè e Zaza. Un po’ ingeneroso soprattutto con Pellé, che si è sbattuto, ha aiutato, ha fatto gol. Ma i rigori non sono un pranzo di gala: quando ti ricapita che i tedeschi sbaglino tre rigori tre?

Voto 5: Pogba. Non se lo dice da solo come Ibrahimovic, ma sembra che dai giornali al calcio-mercato sia obbligatorio considerarlo un crack. Troppe aspettative ripagate da qualche effimero e ininfluente numero: non è e non sarà mai uno Zidane. Platini poi…

Voto 6: Quaresma. Solo applausi per il vecchio ex ragazzo prodigio che poi si perse ma finì per ritrovare la strada. Ha ritirato pure fuori la vecchia “trivela”. Peccato per quelle lacrime tatuate sul viso. Anche Pierrot reclama spiegazioni: perché due, una sola lacrima non bastava?

Voto 7: Italia e Ungheria. Conte non ha fatto il miracolo, perché uscire ai quarti non lo è. Ma ha dato una identità da squadra a un gruppo dai valori tecnici medi non da primi posti. L’Ungheria è tornata, giocando a calcio, rinverdendo una tradizione che fu, quella sì, gloriosa.

Voto 8: tifosi Islanda e Irlanda. Percorsi agonistici diversissimi, ma che tifo, che calore, che sportività. Per dire, gli inglesi non fanno davvero parte del continente…

Voto 9: Portogallo. Non ha rubato l’occhio, ha messo in mostra un giovane dal grande futuro come quel Renato Sanches, ha vinto anche senza il suo campione più luminoso. Cristiano Ronaldo che fa il leader morale incanta più dell sue giocate.

Voto 10: Galles e Islanda. Che dire di una nazione di 300mila abitanti che mette in riga Austria e Inghilterra? Il piccolo Galles ha potuto contare su Gareth Bale, un giocatore per il quale si può spendere l’abusata definizione di top-player. Hanno divertito e commosso, difeso e attaccato, come un sol uomo.