Serie A: Juve campione, Milan da Champions, colpo salvezza del Genoa

Pubblicato il 5 Maggio 2013 - 17:55| Aggiornato il 11 Marzo 2023 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – La  è campione d’Italia per il secondo anno consecutivo.

Il trionfo è arrivato al termine di una cavalcata inarrestabile che ha visto pochissimi incidenti di percorso.

I bianconeri hanno perso solamente quattro partite con: Inter (1-3), Milan (0-1), Sampdoria (1-2) e Roma (0-1).

Il ruolino di marcia della ‘Vecchia Signora’ è stato impressionante: 26 vittorie, l’ultima proprio contro il Palermo, e cinque pareggi.

La Juve ha il 2° miglior attacco del campionato, è seconda solamente alla Roma che per gran parte dell’anno ha avuto ‘il re del gol’ Zeman, e la migliore difesa. 

Importante successo del Milan in ‘zona Champions’. I rossoneri hanno vinto 1-o contro il Torino con gol decisivo di Mario Balotelli e hanno tenuto a distanza Fiorentina e Roma.

Colpo del Genoa in ‘zona salvezza’. La squadra di Davide Ballardini ha schiantato il Pescara (4-1) e lo ha condannato alla retrocessione in Serie B. I rossoblù hanno staccato anche il Palermo, ko contro la Juve, ed il Siena, sconfitto a Catania.

JUVENTUS-PALERMO 1-0 Vidal su rigore 58′ (J)

Un rigore un po’ generoso, ma perfettamente trasformato da Vidal, consente alla Juve  di conquistare il 29/o scudetto, il secondo  consecutivo dell’era Conte, inguaiando forse definitivamente un generoso Palermo.

E’ l’evento luccicante anche se quasi scontato della 35/a giornata che da’ molti responsi importanti:  un Milan contratto e deludente con un gol finale di Balotelli punisce il solito Toro che si spegne alla distanza e mette un’ipoteca sul terzo posto Champions dato che si porta a +4 sulla Fiorentina sconfitta ieri in casa dalla Roma.

Ma la vittoria non lenisce l’ira dei tifosi che fischiano la squadra e provocano la reazione stizzita di Boateng. La Lazio maramaldeggia 6-0 su un Bologna gia’ in ferie con Klose che realizza una straordinaria cinquina e spera di potersi agganciare ancora alla corsa Europa League, a prescindere dal derby di Coppa Italia.

Sta meglio pero’l’Udinese che tallona la Roma al quinto posto grazie al 3-1 sulla Sampdoria col contributo preponderante della doppietta di Di Natale, al 20/o centro stagionale.

E’ una giornata forse risolutiva anche in chiave salvezza perche’ il Genoa surclassa  4-1 un Pescara matematicamente retrocesso con una doppietta bella e importante di Borriello e compie tre salti basilari verso la permanenza nella massima divisione . Ora i rossoblu’, a tre turni dalla fine, hanno tre punti di vantaggio sul Palermo, immolatosi nella giornata dello scudetto bianconeri, e soprattutto cinque sul Siena che ha perso 3-0 in casa del tranquillo Catania, con Bergessio autore di una tripletta.

I toscani hanno piu’ di un piede in serie B e ci vorra’ un miracolo per evitare il ritorno nella cadetteria. Un po’ di paura anche per il Torino che dopo l’ennesimo ko e’ a quattro punti dal Palermo. Nell’unica gara tra squadre tranquille il Parma ha regolato 2-0 l’Atalanta portandosi alla bella quota di 43 punti.

Quindi, in chiave Champions il Milan e’ quasi al sicuro, mentre nella lotta per l’Europa League bisognera’ vedere cosa fara’ stasera l’Inter a Napoli nel posticipo dopo le vittorie di Roma, Udinese e Lazio. E’ anche la giornata dei goleador: Klose ricordera’ a lungo la cinquina di oggi visto che in serie A hanno fatto  meglio solo, con sei, Piola e Sivori (contro la Primavera dell’Inter). Degne di nota anche la tripletta dell’argentino  Bergessio e le doppiette di Di Natale e Borriello. In chiave salvezza Pescara e’ in B  e il Siena molto probabilmente gli terra’ compagnia. Sta messo male anche il Palermo visto che il Genoa e’ in forma e puo’ gestire un vantaggio di tre punti (in parita’ gli scontri diretti).

Pensierino finale per la Juve scudettata: grandi e meritati festeggiamenti, ma resta l’amaro in bocca per lo sputo di Pogba ad Aronica con rosso per il giovane francese che era stato il migliore in campo.

Juventus (3-5-1-1): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner (dall’11′ Padoin), Vidal, Pirlo, Pogba, Asamoah (dal 22′ st Peluso); Marchisio; Vucinic (dal 33′ st Quagliarella). A disp.: Storari, Caceres, De  Ceglie, Giovinco, Bendtner, Giaccherini, Matri, Isla, Marrone  All.: Conte

Palermo (3-5-2): Sorrentino; Von Bergen, Donati, Aronica; Nelson, Barreto, Rios (dal 34′ st Faurlin), Kurtic, Garcia; Ilicic (dal 26′ st Dybala), Miccoli (dal 20′ st Hernandez). A disp.: Benussi, Brichetto, Muñoz, Anselmo, Dossena, Viola, Fabbrini, Formica, Boselli. All.: Sannino

Ammoniti: Barzagli (J), Vidal (J)

MILAN-TORINO 1-0 Mario Balotelli 83′ (M)

Mario Balotelli e Victor Barreto. Sono questi gli uomini che il Milan deve ringraziare per la vittoria sul Torino, tre punti pesanti che permettono alla squadra di Allegri di portarsi a +4 sulla Fiorentina. Un vantaggio importante nella lotta per il terzo posto e per i preliminari di Champions League, quando mancano tre giornate alla fine del campionato. Balotelli e Barreto, dicevamo.

Il primo, autore di una prova non certo brillante, ha il merito di trovarsi al posto giusto al momento giusto e di segnare in tap-in su sponda di Mexes la rete della vittoria. Il secondo, invece, porta sulle spalle una bella fetta di responsabilità per la sconfitta del Toro, avendo fallito due clamorose occasioni per portare in vantaggio i granata.

La prima al 16′, a tu per tu con Abbiati, graziato con un sinistro debole; la seconda nella ripresa, al 20′, con una volée su cross di Cerci che poteva essere indirizzata meglio. Due occasioni che avrebbero cambiato il corso della gara e premiato il Torino, arroccato intorno all’inconsueto 5-3-2 di Ventura, ma pronto anche a ripartire veloce in contropiede e ad approfittare delle amnesie di un Milan lento e prevedibile, segnato dall’assenza di Montolivo e del fosforo che il centrocampista ex Fiorentina sa assicurare sulla mediana rossonera.

Crea pochissimo, il Milan, che nel primo tempo si limita a una schiacciata di testa di Boateng che termina fuori e nella ripresa, prima del gol, affolla l’area senza mai rendersi pericoloso.

Decisivo, in questo senso, l’ingresso di Pazzini per un evanescente El Shaarawy: l’ex Inter dà peso e mette scompiglio nella difesa granata, ponendo le premesse per il vantaggio di Balotelli. Milan più vicino alla Champions – prossima tappa a Pescara, senza Boateng che, diffidato e ammonito, sarà squalificato -, dunque, e Toro che ancora non può dirsi tranquillo. Per colpa o merito di Balotelli e Barreto.

Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, De Sciglio; Flamini, Muntari, Nocerino; Boateng,Robinho, Balotelli.
A disp.: Amelia, Gabriel, Antonini, Yepes, Bonera, Constant, Cristante, Zaccardo, Traoré, El Shaarawy.All.: Allegri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: De Jong, Bojan, Ambrosini, Montolivo

Torino (4-2-3-1): Gillet; Darmian, Di Cesare, Ogbonna, Masiello; Basha, Brighi; Cerci, Vives, Santana;Barreto
A disp.: Coppola, Rodriguez, Caceres, D’Ambrosio, Bakic, Gazzi, Menga, Birsa, Jonathas, Meggiorini, Bianchi. All.: Ventura
Squalificati: Glik (1)
Indisponibili: nessuno

UDINESE-SAMPDORIA 3-1 Di Natale 29′ e 52′ (U), Eder 35′ (S) e Muriel 87′ (U)

L’Udinese non si ferma più: contro la Sampdoria è arrivata la quinta vittoria consecutiva in campionato che vale il sesto posto in classifica in solitaria a 57 punti.

Per i blucerchiati, autori di una prestazione generosa, ci sarà ancora da lottare per ottenere matematicamente la salvezza.

I friulani, trascinati dal solito Di Natale, passano in vantaggio al 29′: cross dalla sinistra di Domizzi,aggancio del capitano dell’Udinese che evita l’intervento di Mustafi e con un diagonale sinistro beffa Romero.

La Sampdoria non ci sta e reagisce, trovando il gol al 34′ con Eder che con un preciso tiro da fuori area batte Brkic. Nella ripresa, su lancio di Danilo, Di Natale con un perfetto pallonetto sigla il 2-1.

Gli ospiti spingono alla ricerca del pari: al 15′ la punizione rasoterra di Eder viene deviata in corner da Brkic, mentre al 22′ Sansone da posizione defilata centra in pieno il palo.

I friulani resistono agli assalti della Sampdoria e al 42′ trovano il gol della sicurezza: Romero sbaglia un passaggio consegnando la sfera a Muriel che davanti al portiere non sbaglia.

Udinese (3-5-2): Brkic; Benatia, Danilo, Domizzi; Basta, Pinzi, Allan, G. Silva; ZielinskiPereyra; Di Natale
A disp.: Padelli, Pawlowski, Angella, Heurtaux, Pasquale, Faraoni, BaduMuriel, Maicosuel, Rodriguez, Merkel, Ranegie. All.: Guidolin
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Lazzari

Sampdoria (3-5-2): Romero; Mustafi, Rossini, Berardi; De Silvestri, Poli, Obiang, Munari, Poulsen; Eder, Icardi A disp.: Da Costa, Berni, Costa, Castellini, Piana, Rodriguez, Estigarribia, Renan, Soriano, Maresca, Maxi Lopez, Sansone, Savic. All.: Rossi

Squalificati: Gastaldello (1), Palombo (1)
Indisponibili: Krsticic, Gavazzi

CATANIA-SIENA 3-0 Bergessio 14′, 51′ e 72′ (C)

Toro scatenato. Il Siena ha tinte bianconere, ma per Gonzalo Bergessio e’ come vedere rosso. Due gol all’andata, tre al ritorno. Mantenendo fede al suo soprannome, il centravanti rossazzurro va alla carica e travolge tutto cio’ che trova sul suo cammino. In questo caso, la squadra di Iachini.

Una tripletta da record. Per l’attaccante argentino, che raggiunge quota 12 andando per la prima volta in doppia cifra in Italia, e per il Catania, che batte il proprio primato assoluto di punti in Serie A (51) e di vittorie casalinghe stagionali (11).   Lo show di Bergessio e’ anche una sentenza, o quasi, per il Siena.

I bianconeri inanellano la terza sconfitta di fila, restano inchiodati al penultimo posto in classifica e vedono allontanarsi la zona salvezza, adesso distante cinque lunghezze. Margine colmabile solo con un’impresa, considerato il pessimo calendario che aspetta i toscani nelle ultime tre giornate (Fiorentina e Milan in casa, Napoli in trasferta) e i segnali negativi arrivati dal Massimino, dove gli ospiti hanno confermato di essere a corto di benzina e forse anche di fiducia nei propri mezzi.

In teoria toccherebbe al Siena avere un approccio quanto meno piu’ deciso alla gara e invece e’ il Catania a farsi subito sentire in avanti con Bergessio, che prima costringe Pegolo all’intervento su una conclusione ravvicinata e poi sblocca la gara sfruttando una bella sventagliata di Barrientos per Castro, preciso nel rifinire la giocata per il taglio del centravanti. La reazione bianconera e’ blanda, sintomatica di una squadra in chiara difficolta’.

Gli uomini di Iachini non vanno oltre un tiro a lato di Rubin su una corta respinta della difesa etnea e pochi istanti prima dell’intervallo restano in dieci per l’espulsione di Felipe, che interrompe una chiara occasione da gol stoppando con un fallo di mano uno spunto di Barrientos al limite.

Strada spianata per il Catania, una mazzata per il Siena. Iachini cerca di ovviare all’emergenza abbassando alternativamente Rubin e Angelo sulla linea arretrata, ma non puo’ bastare. Dopo una conclusione di Sestu deviata in angolo da Frison, la formazione di Maran – che in chiusura di prima frazione ha perso Alvarez per l’ennesimo infortunio rimpiazzandolo con Potenza – fa valere l’uomo in piu’ e la propria superiorita’ tecnica prendendo il sopravvento:

Bergessio raddoppia con bel movimento a centro area raccogliendo un pallone servitogli da Izco, Barrientos sfiora il tris con una insistita azione personale e quindi lo ispira regalando l’assist della tripletta a Bergessio, scattato in posizione di leggero fuorigioco e lesto a superare Pegolo in acrobazia.

La partita, di fatto, finisce qui. Bergessio esce tra l’ovazione dei tifosi, il Catania tra gli applausi, il Siena a capo chino.

Catania (4-3-3): Frison; Alvarez, Legrottaglie, SpolliCapuano; Izco, Lodi, Almiron; Barrientos, Bergessio, Gomez
A disp.: Terracciano, Messina, Potenza, Rolin, Ricchiuti, Biagianti, Salifu, Keko, Cani, Castro, Doukara.All.: Maran
Squalificati: Andujar (2), Marchese (1), Bellusci (2)
Indisponibili: Sciacca

Siena (3-4-2-1): Pegolo; Terzi, Paci, Felipe; Angelo, Della Rocca, Calello, Rubin; Rosina, Sestu; Emeghara
A disp.: Farelli, Grillo, Terlizzi, Jorge Texeira, Bolzoni, Valiani, Reginaldo, Agra, Paolucci, Bogdani,PozziAll.: Iachini
Squalificati: Vitiello (10/5/2013), Vergassola (1)
Indisponibili: Matheu

GENOA-PESCARA 4-1 Floro Flores 17′ (G), Borriello 30′ e 54′ (G), Sculli 40′ (P), Bertolacci 69′ (G)

Nel momento cruciale della stagione, Marco Borriello ha di nuovo preso per mano il Genoa e lo ha portato alla vittoria per la seconda volta in sette giorni. Dopo il gol da tre punti di Verona, il centravanti ha firmato due delle quattro reti con cui il Genoa ha battuto oggi il Pescara degli ex Sculli e Perin ed e’ scattato davanti al Palermo nella corsa infinita per la salvezza.

A tre giornate dal termine, la squadra di Ballardini e’ avanti tre punti sui siciliani, che hanno perso come da copione in casa dei campioni d’Italia, e ha un calendario sulla carta piu’ agevole.

Il Pescara capitola e dice addio alla serie A dopo una stagione tribolata e le polemiche per i numerosi torti arbitrali subiti. La squadra di Nobili ha infatti recriminato spesso per decisioni che hanno penalizzato il suo campionato. Oggi, invece, non ha potuto nulla contro una Genoa piu’ motivato.

Ha cercato di resistere ai primi due gol avversari con la rete di Sculli in chiusura di primo tempo, ma nella ripresa il Genoa ha messo una marcia in piu’ e non c’e’ stata piu’ partita. Gli stimoli diversi hanno fatto la differenza.

In campo c’erano diversi ex. Nel Genoa Immobile, protagonista della promozione del Pescara a suon di gol, negli abruzzesi Sculli, reduce da tante stagioni vittoriose in rossoblu’, e Perin, giovane portiere di proprieta’ dei liguri osservato da molte societa’.

Dopo avere preso le misure al Pescara, il Genoa ha preso in mano la gara e ha costruito diverse occasioni da rete che Borriello e Rigoni per imprecisione non hanno sfruttato. Sforzini ha guidato la reazione degli ospiti sfiorando anche lui il gol ma e’ stato il Genoa a sbloccare la gara con Floro Flores, che ha segnato di testa da pochi metri su assist, ancora di testa, di Manfredini, giunto in area avversaria su un calcio di punizione.

Borriello ha segnato il 2-0 pochi minuti dopo con un gran tiro dal limite di sinistro che ha mandato la palla sul palo lontano e poi in rete. Il Pescara ha accorciato con Sculli che di testa su cross di Zanon ha segnato nell’angolo lontano. Il solito Sforzini ha cercato il pareggio ma e’ stato anticipato di un soffio da un difensore rossoblu’.

Nel secondo tempo un pasticcio della difesa ospite ha consentito a Bertolacci di rubare palla sulla trequarti e di servire Borriello che dal limite ha superato il portiere con un tiro forte e teso.

Poco dopo il portiere ha travolto Borriello in uscita al limite dell’area, la palla e’ finita sui piedi di Bertolacci che ha approfittato della porta rimasta sguarnita e ha segnato il 4-1 finale.

Genoa (4-3-1-2): Frey; Granqvist, Portanova, Manfredini, Antonelli; M. Rigoni, Matuzalem, Vargas; Bertolacci; Borriello, Floro Flores
A disp.: Tzorvas, Donnarumma, Cassani, Bovo, Moretti, Nadarevic, Pisano, Immobile, Jankovic, Jorquera, Tozser. All.: Ballardini
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Ferronetti, Olivera, Rossi, Kucka

Pescara (4-2-3-1): Perin; Zanon, Capuano, Cosic, Balzano; Rizzo, Togni; Di Francesco, Cascione, Celik; Sforzini
A disp.: Falso, Zauri, Bocchetti, Bianchi Arce, Bjarnason, Vukusic, Sculli, Abbruscato, Caraglio. All.: Bucchi
Squalificati: nessuno
Indisponibili: D’Agostino, Kroldrup, Modesto, Weiss, Quintero, Caprari, Pelizzoli

LAZIO-BOLOGNA 6-0 Klose 21′, 36′, 38′, 50′ e 61′ (L), Hernanes 39′ (L)

La Lazio esce dal tunnel, ritrova con gli interessi la via della rete, riabbraccia uno stratosferico Milo Klose tornato al gol (per lui addirittura una storica ‘cinquina’) dopo quasi 5 mesi, si riavvicina all’Europa e prepara un finale di stagione piu’ consono alle sue aspirazioni. Sei a zero al Bologna e’ un risultato che fotografa bene la domenica all’Olimpico dove e’ scesa in campo una sola squadra.

Petkovic e’ stato buon profeta: ieri aveva promesso una Lazio diversa dopo le ultime brutte uscite (una sola vittoria in 8 incontri) e cosi’ e’ stato. I biancocelesti sono scesi in campo determinati e concreti, merito anche dell’allenatore di Sarajevo che si presenta con un 4-4-2 piu’ equilibrato e aggressivo che permette a Lulic e Candreva di spaziare a piacimento con ripartenze velenosissime, ma soprattutto con Floccari spalla di un redivivo Klose, autore addirittura di una storica cinquina.

L’ultima ‘manita’ in Serie A risaliva addirittura al 16 febbraio ’86 e sempre all’Olimpico (Roberto Pruzzo). ”Una delle giornate piu’ belle della mia carriera”, le parole del fantastico attaccante a fine gara.    Sul Bologna c’e’ poco da dire, visto che e’ riuscito a rivitalizzare l’attacco biancoceleste che ad oggi era il penultimo nel girone di ritorno (12 reti in 15 gare, solo il Pescara ha fatto peggio). Eppure Pioli si era presentato a Roma con il modulo-fantasia, con Gabbiadini e Diamanti dietro Gilardino, pensando-sperando di avere la meglio sulla difesa biancoceleste orfana di Biava.

Le prime avvisaglie della ‘caporetto’ felsinea si erano avute fin dai primi minuti con lo scatenato Floccari a seminare il panico davanti a Stojanovic, ma prima Perez e poi Antonsson sventano. Poi 15 minuti stellari di grande Lazio danno la svolta definitiva alla partita: il primo gol e’ merito di Candreva che parte dalla trequarti e spara in porta, Stojanovic respinge sull’accorrente Klose che torna al gol dopo 141 giorni (Lazio-Inter del 15 dicembre).

Il gol anziche’ scuotere il Bologna mette ancora piu’ pepe alla manovra biancoceleste che in due-tre tocchi arriva sempre dalle parti di Stojanovic. Tocca pero’ a Hernanes, altro redivivo, rubare la scena al 31′ con un gol-capolavoro. Il brasiliano prende la palla centrocampo, si accentra, prende la mira e piazza la palla all’angolino sotto la traversa: 2-0.

Ma lo show e’ solo all’inizio, perche’ subito dopo tocca a Candreva colpire la traversa  prima del terribile uno-due del tedesco che di fatto chiude la partita. La ripresa serve solo a festeggiare l’attaccante tedesco che mette a segno altri due reti prima di godersi la meritatissima standing ovation per un’impresa che rimarra’ negli almanacchi.

Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Ciani, Dias, Radu; Candreva, Gonzalez, Ledesma, Hernanes, Lulic; Klose
A disp.: Bizzarri, Scarfagna, Cana, Onazi, Crecco, Pereirinha, Stankevicius, Kozak, Floccari, Saha, Rozzi.All.: Petkovic
Squalificati: Biava (1)
Indisponibili: Brocchi, Mauri, Ederson

Bologna (4-2-3-1): Stojanovic; Motta, Sorensen, Antonsson, Abero; Perez, Taider; Gabbiadini, Diamanti, Christodoulopoulos; Gilardino
A disp.: Agliardi, Naldo, Carvalho, Krhin, Garics, Pazienza, Guarente, Riverola, PasquatoKone, Moscardelli. All.: Pioli
Squalificati: Morleo (1)
Indisponibili: Cherubin, Curci

PARMA-ATALANTA 2-0 Parolo 39′ (P) e Biabiany 66′ (P)

Importante successo per il Parma di Roberto Donadoni.  Marco Parolo scrive il testo, Jonathan Biabiany incide le note giuste. Il musical del Parma è perfetto, almeno per questa Atalanta appagata e senza stimoli.

Il Parma ha vinto 2-0, non ha sofferto ma neanche brillato.

Ma, a questo punto del campionato, è la classifica quello che conta e gli emiliani prendono l’ascensore, a quota 43 che significa salvezza matematica. Atalanta ferma a 39 punti, pur sempre una soglia che dà tranquillità.

Parma (4-3-3): Mirante; Rosi, Paletta, Lucarelli, Gobbi; Marchionni, Valdes, Parolo; Biabiany, Amauri,Belfodil
A disp.: Pavarini, Mesbah, Benalouane, Coda, Santacroce, Morrone, Palladino, Ampuero, Ninis, Galloppa, Boniperti, PalladinoAll.: Donadoni
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Mariga, MacEachen, Sansone

Atalanta (4-4-2): Consigli; Ferri, Stendardo, Lucchini, Brivio; Giorgi, Cigarini, Biondini, Bonaventura;Moralez, Denis
A disp.: Polito, Frezzolini, Raimondi, Canini, Bellini, Contini, Radovanovic, Scaloni, Carmona, Capelli.All.: Colantuono
Squalificati: Livaja (1)
IndisponibiliDel Grosso, Parra, Budan, Cazzola, Marilungo

NAPOLI-INTER 3-1 Edinson Cavani 2′, 34′ e 77′ (N), Ricardo Alvarez 26′ (I).

Napoli (3-4-1-2): De Sanctis; Gamberini, Cannavaro, Britos; Maggio, Behrami, Dzemaili, Zuniga; Hamsik; Cavani, Pandev
A disp.: Rosati, Colombo, Grava, Rolando, Mesto, Inler, Donadel, Armero, El Kaddouri, Radosevic, Calaiò, Insigne. All.: Mazzarri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Campagnaro

Inter (3-5-2): Handanovic; Ranocchia, Chivu, Juan Jesus; Jonathan, Benassi, Kovacic, Kuzmanovic, Pereira; Alvarez, Rocchi
A disp.: Carrizo, Belec, Pasa, Ferrara, Spendlhofer, Cambiasso, Schelotto, Guarin, Garritano, Forte.All.: Stramaccioni
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Obi, Mudingayi, Milito, Zanetti, Castellazzi, Nagatomo, Stankovic, Palacio, Mbaye, Gargano, Samuel, Silvestre, Cassano.