Giro d’Italia, doppietta di Cabel Ewan nella settima tappa, maglia rosa è semre l’ungherese Attila Valter

di Enrico Pirondini
Pubblicato il 14 Maggio 2021 - 19:48 OLTRE 6 MESI FA
Giro d'Italia, doppietta di Cabel Ewan nella settima tappa, maglia rosa è semre l’ungherese Attila Valter

Giro d’Italia, doppietta di Cabel Ewan nella settima tappa, maglia rosa è semre l’ungherese Attila Valter

Giro d’Italia, settima tappa. Ha vinto ancora Cabel Ewan, il lampo di Sydney. Dopo Cattolica inventa una volata da urlo sul traguardo di Termoli. Irresistibile. Successo limpido.

I migliori velocisti hanno cercato di arginarlo. Gaviria addirittura ha tentato di sorprenderlo innescando una volata lunga, di 500 metri. Niente da fare. Il fulmine australiano lo ha raggiunto in
200 metri, ha aperto il gas e ha infilato fior di sprinter come  Cimolai e Merlier. 

Vittoria numero 49 della carriera, la quinta al Giro d’Italia . Il velocista della Lotto Soudal è nettamente il più forte.

Settima tappa all’insegna della tranquillità. Dall’Abruzzo al Molise. Da Notaresco a Termoli.  Frazione di 181 km, tutti in gruppo.

Tre giovani di tre squadre professionali vanno in fuga per 161 km, si mettono in mostra. Sono Marengo ( che vince pure due traguardi volanti ), l’inglese Christian e lo svizzero Pellaud.

L’avventura termina a 17 km dall’arrivo. E si scatena la bagarre, la corsa esplode. Si viaggia a 60 all’ora per prendere le posizioni migliori. I “ treni” cominciano la battaglia. Nessuno una sortita, la velocità è folle. All’ultimo chilometro escono gli sprinter e Cabel Ewan li fulmina a cento metri dalla linea d’arrivo.

Maglia rosa sempre sulle spalle dell’ungherese Attila Valter. Ewan conquista la maglia ciclamino. Attila conserva 11” sul belga Evenepoel e 16” sul colombiano Bernal.

Giovani alla ribalta

È la nuova , interessante, generazione della bici. Da Pippo Ganna a “ flagello rosa Attila Valter. Dal super favorito Bernal all’altro titano Evenepoel.
Senza dimenticare Giulio Ciccone che è il quarto più giovane corridore di sempre a vincere una tappa al Giro d’Italia dopo Coppi, Marchisio e Taccone.

Ma queste prime tappe della Corsa Rosa hanno regalato altre belle sorprese. Tipo lo svizzero Mader, cresciuto tra pista e cross. Che ha vinto la sesta tappa (arrivo ad Ascoli, nella insidiosa salita San Giacomo) facendosi “pilotare “ dal sontuoso compagno sloveno Matej Mohoric.

Il nostro Davide Formolo, passista-scalatore, a 28 anni sta offrendo il meglio del suo repertorio. Come nel 2019 quando si laureò campione italiano regolando Sonny Colbrelli.

Nell’elenco infiliamo altri tre giovani che hanno brillato: il russo di Vyborg (Leningrado) Aleksandr Vlasov, scalatore principe dell’Astana. Il colombiano (Bogotà) Daniel Marinez, scalatore tattico di Bernal , molto apprezzato dalla Ineos Grenadiers.

Infine il norvegese Tobias Foss della solida Jumbo Visma, ottimo a cronometro, a sorpresa terzo – dopo Ganna e Affini – nella cronometro di Torino.

Ottava tappa ( sabato 15 maggio ). Tappa per finisseur. Da Foggia a Guardia Sanframondi. Sono 170 km, si pedala lungo gli Appennini.

Prima parte pianeggiante almeno fino a Campobasso. Poi si entra nel Matese con l’unica asperità di giornata, di venti chilometri: è la Bocca della Selva, 1.395 metri, provincia di Benevento.

Siamo nel comune di Cusano Muti, alle falde del monte Mutria, sede di un importante osservatorio meteorologico. Appennino sannita, sul confine tra il Molise e il settore nord della Campania. Quindi una lunga discesa che termina a 10 km dall’arrivo fissato nel comune di  Guardia Sanframondi, provincia di Benevento.Linea del traguardo a 455 s.l.m.