La Roma sogna l’azionariato popolare

Pubblicato il 3 Febbraio 2010 - 13:40 OLTRE 6 MESI FA

Gli advisor sono al lavoro per creare una public company con un nocciolo di 80 azionisti

La Roma sogna l’azionariato popolare. Lo scrive il Sole 24 Ore.

Entro fine febbraio lo studio legale Biamonti e l’advisor EnVent, che stanno seguendo l’iniziativa sul versante giuridico e finanziario, dovrebbero infatti organizzare nella capitale una conferenza stampa nella quale il progetto verrà presentato in modo dettagliato. L’obiettivo è costituire una società che potrebbe entrare nell’azionariato del club capitolino, attualmente quotato a Piazza Affari, affiancando la famiglia Sensi o gli altri proprietari futuri.

Il progetto punterebbe su alcuni punti fermi. Nel veicolo societario entrerebbero inizialmente come azionisti 83 (come gli anni del club) figure di spicco del mondo imprenditoriale, della politica, dello spettacolo fino a personaggi dello spettacolo ed ex-giocatori giallorossi del passato: questo sarebbe il nocciolo duro intorno al quale poi catalizzare migliaia di tifosi romanisti.

Per ora i nomi degli 83 azionisti che potrebbero far parte del nocciolo duro è top-secret: ma secondo le indiscrezioni potrebbero essere stati contattati, o starebbero per essere sondati su un’eventuale disponibilità, manager come Cesare Romiti, fino a personaggi dello spettacolo come Carlo Verdone e Antonello Venditti e politici come Massimo D’Alema.

La lista degli aderenti dovrebbe essere conclusa entro aprile. Nel frattempo lo studio Biamonti, tramite l’avvocato Pietro Ilardi, sarebbe in contatto con alcuni organismi di emanazione Uefa, come la Supporters Direct, organo di riferimento europeo per lo sviluppo di tutti i progetti concreti di azionariato popolare con sede a Londra.

La vicenda diventa d’attualità, proprio mentre continua da mesi il delicato negoziato in corso tra la famiglia Sensi e UniCredit. La banca di Alessandro Profumo e gli azionisti di Italpetroli hanno in corso un arbitrato che probabilmente troverà conclusione in giugno. Unicredit, esposta verso Italpetroli per oltre 300 milioni di euro, lamenta infatti il mancato rimborso di alcune rate del finanziamento. I Sensi, arroccatosi da tempo, devono difendersi anche dalle mire di Francesco Angelini, l’imprenditore farmaceutico che ha mostrato un grande interesse per il club giallorosso.