Milan, Galliani vs Barbara Berlusconi: gioco delle parti per spedirlo in Lega?

di Warsamé Dini Casali
Pubblicato il 5 Novembre 2013 - 13:14 OLTRE 6 MESI FA
Milan, Galliani vs Barbara Berlusconi: gioco delle parti per spedirlo in Lega?

Milan, Galliani vs Barbara Berlusconi: gioco delle parti per spedirlo in Lega?

MILANO – Milan, Galliani vs Barbara Berlusconi: gioco delle parti per spedirlo in Lega? E se dietro il clamoroso scontro al vertice tra l’amico e collaboratore di una vita e sua figlia Barbara, Berlusconi avesse ben organizzato un gioco delle parti per spedire il dirigente esiliato a presiedere la Lega Calcio? Adriano Galliani l’ha già diretta 4 anni in epoca pre-Calciopoli: al momento sta conducendo una delicata partita per il rinnovo dei diritti tv legati al campionato di serie A, inutile dire quanto sia importante per i destini Mediaset. Sull’Ansa di ieri veniva evocato il parere dei soliti informati che immaginavano un futuro in Lega per il dirigente monzese.

Certo è che un cambio della guardia così traumatico è impensabile non sia in qualche modo teleguidato da Berlusconi in persona, anche a dar retta al “movimentismo” dell’agguerrita Barbara, cui i quotidiani assegnano un ruolo di primo piano nel “monopoli” di Arcore, cioè della complicata sistemazione dei figli nell’impero berlusconiano. Barbara Berlusconi ha contestato marketing, mercato e mancata valorizzazione dei giovani, lamenta il ricorso ai soliti due tre procuratori: fosse anche vero, davvero Galliani ha preso Balotelli usando il procuratore Mino Raiola, senza l’avallo di Berlusconi? E con Matri idem.

Se invece qualcosa si è rotto davvero, Adriano Galliani non lo dà certo a vedere. ”Non commento, non commento”, ha ripetuto l’ad del Milan all’indomani delle critiche arrivate da Barbara Berlusconi che ha chiesto al padre un cambio di rotta nella gestione della società. Galliani ha parlato al telefono con Silvio Berlusconi, ma non ha voluto raccontare nulla della conservazione con l’imprenditore che ha affiancato nel 1979 nella scalata al mondo della televisione e dal 1986 nell’avventura calcistica.

Mentre Barbara Berlusconi (membro dei cda del Milan e della holding che lo controlla, Fininvest) seguiva l’inizio del trasloco dei primi uffici di via Turati nella nuova sede del Portello, Galliani ha trascorso una giornata come tante altre, fra un incontro con Raiola in ufficio, la cerimonia del Premio Facchetti e una riunione informale della Lega di serie A. ”Nessun commento forever – ha sorriso in serata -. Sono sereno, che io sappia non è cambiato nulla”. Qualcuno definisce la situazione una tregua armata.

E’ però difficile non considerare uno spartiacque l’appello a un cambio di rotta nella gestione societaria invocata da Barbara Berlusconi, che assicura di non aver chiesto la testa di Galliani, ma con il padre avrebbe convenuto che il Milan non ha speso poco ma male; che manca una moderna rete di osservatori per che vada a caccia dei migliori talenti prima che diventino top player; e che la campagna acquisti e cessioni estiva sbagliata e che non ha tenuto conto delle indicazioni della proprietà. Insomma, è in discussione la recente gestione di Galliani, il cui futuro sul medio periodo è quanto meno incerto.

”Ho parlato con il presidente ma non commento”, ha glissato l’ad rossonero, e hanno ottenuto la stessa risposta altre domande tipo: le ultime mosse di mercato sono dipese dalla carenza di risorse? Galliani risponde solo a Silvio o anche a Barbara Berlusconi? ”No comment. L’ad è responsabile di tutto per cui anche del mercato, del fatturato, dei costi, di tutto. Il Ceo di un’azienda è il responsabile dell’azienda – ha notato Galliani -. Quindi anche delle scelte degli ultimi due anni? Non ho commenti da fare”.

”Tutti gli allenatori dipendono dai risultati, se uno perde all’infinito non c’è allenatore che tenga – ha notato Galliani – È un momento difficile, andiamo avanti sperando le cose migliorino. Credo che non si possa misurare il club sul risultato delle ultime partite, va misurato in un arco temporale un pochino più lungo”. Non sembra ancora il momento delle decisioni. Ora al centro dei pensieri di Berlusconi ci sono le vicende politiche. E televisive.