Milan: Curva Sud, “interessi criminali”. Sandokan, Barone…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 30 Maggio 2016 - 11:49 OLTRE 6 MESI FA
Milan: Curva Sud, "interessi criminali"

Milan: Curva Sud, “interessi criminali”

MILANO – Milan: Curva Sud, “interessi criminali”. Spaccio di droga, controllo violento del merchandising, infiltrazioni mafiose: è questo il contesto criminale celato dietro lo scontro delle fazioni ultras del Milan che al momento vede l’affermazione del gruppo Curva Sud che ha cacciato i rivali dei Commandos. Una storia che attraversa l’ultimo decennio del tifo milanista, con aggressioni, intimidazioni e regolamento di conti finale e personaggi noti sia alle forze dell’ordine che ai vertici della società. Cesare Giuzzi sul Corriere della Sera ha messo in fila episodi e protagonisti restituendo un profilo preoccupante del mondo Milan visto dagli anelli del Meazza.

Gli equilibri del tifo rossonero vedono oggi la Curva Sud (con relativo striscione) unico gruppo del secondo anello blu al Meazza. Al primo ci sono i Commandos. Ma durante Milan-Juve del 9 aprile scorso alcuni ultrà scendono dalla Sud per affrontare i Commandos: lo screzio nasce dalla coreografia dei tifosi. La tensione era nell’aria: quel giorno i Commandos erano in forze. Qualche urlo, poi i tifosi risalgono. La Digos per questi fatti ha già proposto una trentina di Daspo. Il seguito, più violento, ha come teatro lo stadio Marassi di Genova. È la sera del 17 aprile, sulle scalinate e lontani dalle telecamere, alcuni Commandos vengono pestati a sangue. «Picchiatori esperti in arti marziali arrivati dalla Curva Sud», ricostruisce la polizia. Qualche giorno dopo uno dei capi viene minacciato da uomini «armati». (Cesare Giuzzi, Corriere della Sera).

L’antecedente, il casus belli, è rintracciabile 10 anni fa, quando un’inchiesta rivelò il tentativo di estorsione da parte degli ultras ai danni della società Milan: qualcuno dei Commandos “cantò” , guadagnandosi l’etichetta di infame e l’inevitabile ritorsione. Del resto comportamenti mafiosi sono suffragati dalle amicizie pericolose dei capi ultras con esponenti di famiglie in odor di criminalità organizzata. Sandokan Lombardi è finito nell’inchiesta per riciclaggio in cui è coinvolto il clan Fidanzati.

Aveva contatti con il suo omologo nei Vikings della Juventus, Loris Grancini, considerato vicino a clan calabrese e al narcotrafficante Pietro Amante. Luca Lucci, mentre è attenzionato per il ferimento a un occhio di un tifoso interista, si scopre esser vicino allo ndranghetista Luigi Cicalese, killer dell’avvocatessa Maria Spinella: gli ha prestato l’auto, dopo esser stato contattato da Daniele Cataldo, un ultras arrestato un anno fa perché trovato in possesso di un carico di armi.