Calciomercato Milan, Ibrahimovic: i cinesi sono la chiave

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Maggio 2016 - 11:01 OLTRE 6 MESI FA
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Calciomercato Milan, Ibrahimovic: i cinesi sono la chiave (l’apertura della Gazzetta dello Sport)

MILANO – Calciomercato Milan, è ancora aperta la partita per Zlatan Ibrahimovic. Il Manchester United era sicuro di aggiudicarselo in virtù dell’ottimo rapporto tra il nuovo allenatore Josè Mourinho ed il fuoriclasse svedese ma il Milan si è inserito pesantemente nella trattativa e ha carte importanti a suo favore.

Lo svedese potrebbe approdare in rossonero a mezzo stipendio ma con ricchi contratti pubblicitari sui mercati asiatici. Ne parla La Gazzetta dello Sport nella sua apertura odierna con Carlo Laudisa.

Il triangolo resiste. Ibra continua a parlare sia con il Milan sia con i cinesi. Il suo futuro è ancora tutto da scrivere, ma il club di Berlusconi è in piena corsa per il sì del gigante di Malmö. Passano le settimane, gli indizi inglesi sono sempre più chiari, eppure il feeling con i rossoneri resiste. Anzi, la trattativa prende corpo di pari passo con i progressi nei colloqui per l’acquisizione del 70% del club di via Aldo Rossi.

Le sue ultime parole dal ritiro con la Svezia (in apparenza) fanno credere che lo United sia la sua meta preferita. In effetti l’idea di lavorare con Mourinho e di debuttare in Premier League è uno sfizio non da poco per un giocatore che nella sua carriera ha mancato solo l’appuntamento con il titolo in Champions League.

Pure altri club inglesi lo stanno tentando, senza trascurare le lusinghe statunitensi e asiatiche in genere. Anche quel suo sorriso ieri alla domanda sui Red Devils porrebbe l’opzione di Manchester in prima fila.

Non confonda le idee, invece, il fatto che Zlatan continui a ripetere di aver fatto da tempo la sua scelta. In realtà lui gioca su questo aspetto.

Piuttosto è vero che lui e la sua famiglia tornerebbero volentieri a Milano, lasciata a malincuore quattro anni fa.

Sono giorni decisivi per il futuro del Milan ed è importante sapere che il dialogo di Ibra (e del suo entourage) con la sponda rossonera prosegue con la benedizione degli ancora misteriosi acquirenti cinesi.

Mercoledì Berlusconi ha detto in maniera chiara che (in caso di vendita) sarà lui «a gestire il mercato per i prossimi tre anni». E ieri ha ribadito la decisione di cedere solo a chi sarà disposto a investire ogni anno tra i 100 e i 200 milioni nel mercato.

Ciò significa che l’a.d. per l’area sportiva Adriano Galliani sta tessendo questa tela con un’attenzione particolare. Già un anno fa il manager volò a Madrid per convincere Ancelotti a tornare a Milanello, puntando in contemporanea sul riacquisto dello svedese. Allora l’emiro Al-Thani non diede il permesso.

Ecco perché il Cavaliere ha dato mandato di sferrare un nuovo attacco a Ibra, indicandolo come testimonial (in campo e fuori) del nuovo corso.

La trattativa in esclusiva con gli acquirenti asiatici avrà termine il 15 giugno, ma l’impressione è che le ultime esternazioni di Berlusconi siano il segnale di un’accelerazione.

In ambienti Fininvest si aspetta per la prossima settimana che l’advisor Galatioto e il suo braccio milanese Gancikoff alzino il velo sull’identità dei compratori.

Ufficialmente pare lo scoglio più importante da superare, visto che il venditore vuol conoscere i suoi aspiranti partner per avere la garanzia che siano gli uomini giusti.

Agli occhi di Ibra e di Raiola la sinergia tra l’attuale Milan è quello cinese appare molto intrigante. Non a caso nella sua ultima intervista alla Gazzetta l’intermediario italo-olandese ha posto l’accento sul fatto che lui punta su «una soluzione a sorpresa».

E per il suo assistito di più lungo corso rivestire la maglia rossonera rappresenterebbe una sfida unica, visto che gli viene attribuito un ruolo da leader nella stagione della (auspicata) rinascita.

In questo caso, lui che ora guadagna 12 milioni netti, sembra anche disposto ad accontentarsi di uno stipendio dimezzato: 6 milioni di euro netti. Ma a fare il resto ci pensano proprio i cinesi, pronti a garantirgli un ricco surplus grazie a contratti pubblicitari sui mercati orientali.

Potrebbero essere proprio gli stessi che a gennaio hanno fatto traballare il totem del calcio svedese con un’offerta da ben 70 milioni.