‘Ndrangheta Carabinieri: “I Pesce aggiustavano i risultati del Rosarno”

Pubblicato il 14 Marzo 2012 - 21:42 OLTRE 6 MESI FA

PALMI (REGGIO CALABRIA), 14 MAR – La cosca Pesce di Rosarno controllava la squadra di calcio di serie D della cittadina tirrenica, divenuta, dal campionato 2010/2011, Interpiana Cittanova, ed anche un sistema ''diffuso'' di compravendita di risultati con altre squadre.

A riferirlo e' stato il capitano dei carabinieri Valerio Palmieri deponendo nel processo a carico dei presunti boss e gregari della cosca che si sta svolgendo in tribunale a Palmi.

L'ufficiale ha affrontato l'argomento ''calcio'' in relazione all'accusa di frode calcistica aggravata dalle modalita' mafiose contestata a tre imputati tra i quali Domenico Varra', presidente dell'allora Rosarno Calcio, ma secondo l'accusa referente del boss Francesco Pesce (che nella squadra ci giocava anche), e Salvatore Micalizzi, primo presidente della neonata societa' Interpiana, adesso gestita da un custode giudiziale dopo il sequestro disposto nell'aprile 2011 dal tribunale di Reggio Calabria nell'ambito di una inchiesta della Dda.

Il capitano Palmieri ha riferito di alcune intercettazioni fatte durante le indagini a carico degli imputati dalle quali, secondo l'accusa, emerge l'accordo raggiunto con il Vico Equense (Napoli) per concludere in parita', sull'1-1, la partita tra le due squadre del 17 maggio 2009. Dalle intercettazioni, ha riferito l'ufficiale dell'Arma, emergerebbe un sistema diffuso di combine per aggiustare le gare della squadra riconducibile ai Pesce.

Il materiale raccolto dalla Dda di Reggio Calabria nell'ambito delle indagini, e' stato inviato nei mesi scorsi alla Procura federale della Fgci.

Dopo la deposizione dell'ufficiale, il processo e' stato aggiornato al 27 marzo.