Si riaccende la Premier League: Ancelotti a -6 dal Manchester sogna la rimonta

Pubblicato il 21 Aprile 2011 - 17:47 OLTRE 6 MESI FA

Carlo Ancelotti

LONDRA – A cinque giornate dalla fine la corsa alla Premier League si riaccende: il rallentamento del Manchester United regala nuove ambizioni anche al Chelsea, che raggiunge sul secondo gradino l’Arsenal e lascia intravedere scenari inimmaginabili fino a qualche settimana fa. Quando mancano cinque giornate al termine sono sei le lunghezze che separano la capolista United dalle due inseguitrici.

Un distacco ancora di tutta sicurezza per i Red Devils, se non fosse che nella prima settimana di maggio i ragazzi di Sir Alex Ferguson – impegnati nel frattempo anche nella semifinale di Champions League contro lo Schalke – dovranno fare visita prima all’Arsenal, quindi ospitare all’Old Trafford gli stessi Blues.

Due partite che potenzialmente possono riscrivere gli equilibri di questa stagione domestica. Come ha ammesso lo stesso Carlo Ancelotti, che lo scorso gennaio aveva ammainato bandiera bianca ammettendo che il campionato era ormai perduto, dopo la vittoria sul Birmingham City è tornato a sperare.

“Ho imparato che nel calcio può succedere di tutto fino al fischio finale dell’ultima partita – le parole del manager del Chelsea -. Puoi vincere il campionato all’ultima giornata così come lo puoi perdere all’ultimo minuto. Se anche solo un mese fa qualcuno mi avesse detto che avremmo avuto una piccola occasione di vincere il titolo avrei pensato che fosse un matto. Ora invece sono curioso di vedere cosa accadrà nelle ultime cinque giornate”.

Forse Ancelotti pensa anche alla clamorosa rimonta subita dalla Lazio quando era sulla panchina della Juventus. La sconfitta di Perugia gli costò lo scudetto proprio sotto la bandiera a scacchi. E l’ultima uscita al St James’ Park del Manchester United, apparso stanco e imballato, suggerisce più dubbi che certezze. Soprattutto perché arrivata subito dopo la sconfitta nella semifinale di Fa Cup per mano del Manchester City, quando ci si aspettava una pronta reazione da parte dello United.

Per conoscere meglio lo stato della squadra di Sir Alex Ferguson sarà indicativo il test casalingo contro l’Everton, nella gara che inaugura il programma della 34/a giornata. I Toffees di David Moyes, uno dei candidati per la panchina dell’Old Trafford per il dopo-Ferguson, sono una delle squadre più in forma del momento, settima in classifica, a due punti dai cugini del Liverpool. E per ottenere la posta piena lo United dovrà ritrovare ritmo e gol.

Impegni – almeno sulla carta – più comodi per le due inseguitrici londinesi, perché la squadra di Arsene Wenger – reduce da quattro pareggi nelle ultime cinque giornate – è di scena a Bolton, mentre per il Chelsea di Ancelotti l’avversario di giornata si chiama West Ham. “La corsa al titolo è più che mai aperta, può succedere di tutto – ha confermato Wenger che non si rassegna all’idea di guidare una squadra bella quanto autolesionistica -. Il calendario prevede numerosi scontri diretti, noi dobbiamo continuare a crederci perché abbiamo una grande occasione”. Per il momento Ferguson tace, non replica. Ma sugli spalti di Newcastle il suo viso era eloquente, un’espressione tetra e preoccupata di chi teme una beffa insopportabile.