Roma-Juventus e i veleni che non ci sono più

Pubblicato il 16 Febbraio 2013 - 09:38| Aggiornato il 6 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Tanta carota per la Juventus, un pò di bastone per ambiente e tifoseria.

Alla vigilia della sfida dell’Olimpico contro la capolista, il tecnico della Roma Aurelio Andreazzoli riserva parole dolci quasi esclusivamente per l’avversario di mille battaglie in campo e fuori, mentre si mostra piuttosto severo nei confronti di chi ha preso di mira la squadra dopo il ko in casa della Sampdoria.

L’allenatore giallorosso, d’altronde, aveva avvisato tutti dichiarando prima della trasferta di Marassi che sarebbe stato ”nemico di chi attacca la squadra”.

Ecco quindi il dito puntato contro media e tifosi, colpevoli i primi di non riportare correttamente le vicende di Trigoria e i secondi di non sostenere i giocatori nel momento di difficolta’ che stanno attraversando.

Momento che il tecnico si augura di poter archiviare proprio grazie a un risultato positivo contro la Juve. ”I numeri dicono che e’ una sfida impari, di sicuro loro sono più avanti di noi sotto ogni punto di vista.

La differenza di punti (21 ndr) non la commento nemmeno, ma i valori delle due squadre non sono rispecchiati dalla classifica – il convincimento di Andreazzoli – Partita giusta per ripartire? Ogni gara lo e’, perche’ tutte portano tre punti. Certo che affrontare i campioni d’Italia credo sia l’ideale.

Abbiamo un’occasione irripetibile e credo che non la mancheremo sotto l’aspetto dell’impegno, della partecipazione. Vogliamo dimostrare di poter fare un risultato importante, o quanto meno di competere alla pari con una squadra che spopola in Italia”.

Squadra costruita da un tecnico che Andreazzoli elogia: ”Faccio i complimenti al grande lavoro fatto da Conte, è  un godimento vedere e studiare la sua squadra. Stimo moltissimo la Juve, ma proprio per questo ho preparato la partita con un’attenzione maniacale e mi aspetto di vedere una Roma piu’ cattiva”.

Cattiva come, secondo Andreazzoli, è stata la stampa nel riportare i confronti andati in scena dopo il rigore ‘scippato’ (e poi sbagliato) da Osvaldo a Totti a Marassi.

”Le cose fra noi sono esattamente il contrario di quanto e’ stato riportato con cattiveria – spiega – Non c’e’ stata pero’ cattiveria nel chiarimento, anzi, amore per certi versi. Ho letto di Totti ripreso da societa’ e allenatore, ma sono falsita’ messe solo per disturbare”.

Una linea difensiva che pero’ poi lo stesso Andreazzoli fatica a tenere alta, ammettendo che ”dell’incidente di percorso ne abbiamo parlato a lungo anche con il capitano”. Il piu’ colpito e’ stato Osvaldo, contestato per tutta la settimana e atteso  da un’accoglienza tutt’altro che piacevole.

”Ma se sta bene gioca senz’altro, per lui e’ stata una settimana pesante, si e’ reso conto di aver fatto una cosa che poteva anche non fare. Pero’ non e’ una bella cosa uscire da Trigoria e ricevere calci e uova sull’auto.

Se noi auspichiamo di avere calciatori importanti in questa piazza non e’ un bel biglietto da visita per la citta’ e la societa’ avere tifosi cosi’ – conclude Andreazzoli – Se io fossi un giocatore importante non verrei a Roma, sceglierei un ambiente diverso, piu’ vivibile e tranquillo”.

Niente paura, la Signora non avra’ la testa piena di fumi di whisky scozzese. Ne è  sicuro Antonio Conte, per il quale il rischio piu’ grande, il calo di tensione dopo l’abbuffata del Celtic Park, e’ abbastanza remoto.

E poi,   ci sara’ di fronte una Roma arrabbiata e dal tasso tecnico comunque notevole, a tenere ben viva l’attenzione della sua squadra.

”Era partita con grandi ambizioni – spiega il tecnico bianconero – ma anche se e’ in un momento non positivo, i suoi valori tecnici sono alti e occorrera’ fare molta attenzione. Sul piano psicologico, questa per i giallorossi e’ la partita giusta per uscire dalla crisi. E comunque non e’ mai stata una partita semplice quella dell’Olimpico contro la Roma.

Noi sappiamo tutto questo e spero proprio che non si verifichera’ il calo di tensione che ci fu a San Siro, dopo la vittoria sul Chelsea. Gli elogi, e’ inutile dirlo, sono giustificati dopo l’impresa di Glasgow, ma non ci appesantiranno.

Dico la verita’: la squadra ha sorpreso anche me, perche’ a un certo punto temevo un’imbarcata. E invece ci siamo comportati anche meglio di alcune mie Juventus da giocatore, che in alcune occasioni avevano subito sconfitte abbastanza pesanti. E’ ovvio che rientrare dalla Champions con il morale alle stelle, aiuta”.

L’unico fattore che lo contraria, lo ripete, sia pure con toni pacati, e’ il fatto di giocare ”tre partite di spessore in sette giorni, quando con la Roma si poteva giocare benissimo domenica o lunedi”’.

Fa gli auguri a Zeman: ”Purtroppo per noi tecnici contano i risultati” e a Milito ”grande uomo e calciatore, che tornera’ piu’ forte di prima”, ma il primo pensiero, commosso, era stato per Carmelo Imbriani, l’ex calciatore e allenatore scomparso a 37 anni.     Un’altra conferma, quando si parla di Grandi d’Europa:

”Ieri ho visto Real-Manchester per la prima volta da tecnico direttamente interessato, uno spettacolo magnifico. Mi sono sentito orgoglioso di esserci, nel gruppo di queste squadre che si contendono la Champions. Noi siamo l’outsider, ma la nostra crescita europea non sfugge agli osservatori stranieri. Dobbiamo proseguirla e ci auguriamo che la percezione su di noi cambi ancora in positivo e ci auguriamo di entrare nell’elite continentale”.

Ma anche gli avversari stanno cominciando a pensare a lui come tecnico. ”Avances? Se ci sono, fanno piacere. Ma c’e’ un solo significato: che la Juventus e il sottoscritto, un anno e mezzo fa, abbiamo effettuato le scelte giuste”. Un ultimo pensiero al Napoli:

”Dispiace se ha compromesso la qualificazione, perche’ le squadre italiane stanno facendo di tutto per migliorare la posizione europea del nostro calcio e l’Italia deve risalire. Consoliamoci con le ottime prestazioni di Inter e Lazio”.

A Roma fuori Marchisio e Peluso, qualificati e dentro Pogba-Asamoah, con la conferma di Vucinic-Matri davanti.