Roma, Totti: “Il gioco di Luis Enrique presto sarà vincente”

Pubblicato il 20 Aprile 2012 - 14:33 OLTRE 6 MESI FA

Totti (La Presse)

ROMA – Meglio un altro titolo mondiale con la maglia azzurra dell’Italia o uno scudetto con la Roma? Francesco Totti non ha dubbi. “Lo scudetto con la Roma, senza dubbio. E’ una gioia che non può essere eguagliata”.

Il numero 10, intervistato in esclusiva dal sito della Fifa, si racconta a 48 ore dal big match di Torino contro la capolista Juventus e non fa nulla per nascondere il profondo legame che lo lega alla Capitale ed ai colori giallorossi. “Io appartengo a Roma. Sono nato a Roma, sono romano e romanista. Anche se ho avuto molte possibilità di andare via, ho detto sempre di voler indossare solamente una maglia durante la mia carriera. Non riesco ad immaginarmi con un’altra”, diversa da quella della Roma.

“Inoltre, non so come lo avrei potuto spiegare ai miei figli” aggiunge l’attaccante, sottolineando che l’amore per la “Magica” “ha avuto la precedenza su tutte le offerte che ho avuto. Sono felice della mia decisione”.

Per Totti, infatti, essere la bandiera della Roma “vale molto di più che vincere il Pallone d’Oro”. Nel corso dell’intervista alla Fifa, Totti si sofferma anche sul rapporto con Luis Enrique, con cui all’inizio della stagione ci sono state alcune incomprensioni. “E’ normale non essere felici quando non si gioca. Ma mi sono sempre messo a disposizione per aiutare la squadra. E quando ho cominciato a giocare non ho fatto troppo male, quindi il mister ha iniziato a prendermi più in considerazione”.

Mister che ha portato una nuova filosofia di gioco: “Ho sempre detto che quando ci sono dei cambiamenti, ci vuole un pò di tempo perché le cose vadano bene. L’obiettivo di Luis Enrique è quello di portare una nuova mentalità in Italia. Mi piace il suo sistema di gioco e sono sicuro che presto risulterà vincente”.

Anche perché, prima di appendere gli scarpini al chiodo, Totti vorrebbe poter conquistare ancora qualcosa di importante con la maglia della Roma. “Ho ancora due anni di contratto e, se riuscirò a restare in forma fisica, spero di giocare fino a 40 anni. Per ora, però, è tutta una speculazione. Finché mi sentirò in forma e utile alla squadra continuerò a vestire questa maglia con tantissimo orgoglio. E quando non mi sentirò più nelle condizioni giuste, sarò il primo a chiamarmi fuori”.

“Io credo nelle mie potenzialità – conclude quindi il numero 10 -. L’importante è fare il necessario per restare in condizione: vivere una vita sana e comportarsi come un vero professionista”.