Sabatini: "La Roma non è una promessa"

Pubblicato il 19 Ottobre 2011 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – ''Il progetto tecnico-tattico e' al 50%, ma le abitudini e i comportamenti ormai sono vicini alla perfezione. Siamo vicini al modello che vogliamo''.

Cosi' il direttore sportivo della Roma, Walter Sabatini, analizza il momento della squadra di Luis Enrique, reduce dal ko nel derby contro la Lazio e attesa domenica dall'impegno casalingo col Palermo.

Il ds, che in mattinata ha accompagnato Franco Baldini nello spogliatoio giallorosso per i saluti di rito, ha sottolineato i meriti dei giocatori e del tecnico spagnolo: '' Hanno un rapporto empatico, diretto – le sue parole al sito Romanews.eu -. Non c'e' accettazione pigra dei suoi dettami, c'e' accettazione reale. I ragazzi riconoscono l'autorevolezza dell'allenatore''. La Roma, pero', e' ancora ''un cantiere in costruzione, non solo nella scelta dei giocatori: acquisizione di mentalita', voglia di giocare un certo tipo di calcio, di imporre una cultura alternativa. Le scelte che sono state fatte a monte sono state rivoluzionarie''.

Sara' quindi necessario avere un po' di pazienza per veder sbocciare i primi frutti del nuovo corso: ''Tirare le somme dopo Natale? E' improprio prendersi dei tempi troppo comodi – ha pero' ammesso Sabatini -. La Roma esiste, non e' una promessa. La gente deve percepirla come una squadra in attivita', che deve produrre il risultato. Ha la qualita' e le caratteristiche per farlo''. ''Sarebbe comodo parlare di programma triennale, ma la gente non vuole sentire queste cose – ha quindi aggiunto il ds romanista -. I tifosi sono piu' maturi di noi, sono andati oltre la nostra 'rivoluzione' dimostrando pazienza, tolleranza, ottimismo''. Anche perche' la Roma sta ancora cercando la propria fisionomia di gioco. Dopo aver puntato molto in avvio di stagione sul possesso palla, nelle ultime uscite ha mostrato qualche cambiamento. ''L'atteggiamento tattico? C'e' stato un aggiustamento fisiologico, ma non credo che Luis Enrique sottoscriva al 100% questo atteggiamento della squadra – ha sottolineato Sabatini -. Con la Lazio abbiamo giocato troppe volte con palla lunga, evitando il fraseggio. Luis Enrique sta cercando la giusta sintesi e la trovera': e' troppo motivato, preciso negli interventi, chiaro nell'esposizione del proprio pensiero calcistico per non farcela''. ''Siamo in attesa di trovare la sintesi piu' proficua tra l'essere una squadra un po' barocca ed un'altra mortifera e verticale'' ha concluso il dirigente.