Serie A e diritti tv, Andrea Agnelli minaccia: “Porto via la Juve”

Pubblicato il 11 Maggio 2011 - 20:29 OLTRE 6 MESI FA

TORINO – La Juventus guida la ''rivolta'' delle grandi contro la ripartizione dei diritti tv, dopo la delibera, avvenuta oggi, per l'assegnazione a tre agenzie demoscopiche per definire i bacini di utenza. Dopo la minaccia di Galliani (''finiremo in tribunale''), arriva anche la dura presa di posizione di Andrea Agnelli. Un attacco frontale a Federcalcio e soprattutto Lega, sperando nella ''tutela dello sport da parte del Coni''. ''Nessuna azione e' preclusa'', tuona il presidente bianconero a chi gli chiede se la Juve valutera' l'ipotesi di uscire dalla Lega o addirittura di lasciare il campionato italiano per quello francese o inglese. Dobbiamo porci serie riflessioni perche' abbiamo le cinque squadre che investono di piu' nel sistema calcio e che rappresentano il 75% dei tifosi che si trovano in maniera precostituita sempre a subire le conseguenze degli altri. Viviamo un momento di estrema difficolta', dove le societa' che non investono decidono del futuro del calcio italiano''. ''Stiamo dialogando – prosegue Agnelli – e abbiamo una posizione compatta con Inter, Milan, Napoli e Roma e valutiamo ogni possibilita'. Un uscita dalla Lega? Dobbiamo valutare anche questo, non dobbiamo porci nessun limite. In questo momento dobbiamo ipotizzare tutto, dobbiamo ragionare per il bene del calcio. E' come se abitassimo in un palazzo: su tre piani stanno le cinque grandi, sul quarto tutte le altre squadre e loro decidono tutti i lavori da fare e noi paghiamo tutti i costi''. ''Ricordiamoci – ammonisce il numero uno della Juventus – che con il passaggio dalla contrattazione soggettiva a quella collettiva dei diritti Tv c'e' stato un incremento di 150 milioni che e' andato tutto a queste societa'. Dal passaggio dal soggettivo al collettivo, noi non abbiamo visto un euro in piu'. Loro hanno gia' preso 150 milioni, parliamo dei dati oggettivi''. Il presidente della Juve ha puntato il dito contro la ''mancanza di lungimiranza della Federcalcio'' citando la mancata legge sugli stadi, la candidatura agli Europei e la regola sugli extracomunitari ''cambiata in corso''. Dalla Figc, attraverso la corte federale, e' anche arrivato uno stopo al ricorso delle cinque grandi contro la delibera della Lega, ma ''per fortuna che c'e' il Coni a tutelare lo sport'', ha aggiunto Agnelli riferendosi alla sospensiva decisa ieri dall'Alta Corte. ''Cosi' non va – ha concluso Agnelli – In questo momento dobbiamo aspettare le motivazioni della Corte di giustizia federale e poi la posizione dell'Alta corte di giustizia. A quel punto, puo' di nuovo decadere tutto e bisogna valutare come si comportera' la Lega, una Lega che oggi ha deliberato con il voto di un presidente dimissionario. Dunque aspettiamo questi passaggi e nel frattempo valuteremo quelle che sono le azioni migliori per tutelare le societa' che investono nel calcio''. .