Tessera del Tifoso, 4 interisti restano fuori contro il Chievo: corteo di solidarietà davanti al Bentegodi

Pubblicato il 22 Novembre 2010 - 20:57 OLTRE 6 MESI FA

Per solidarietà con quattro loro compagni privi di tessera del tifoso ai quali era stato impedito l’accesso alla curva ospiti, 200 ultrà dell’Inter hanno abbandonato lo stadio di Verona poco dopo l’inizio di Chievo-Inter. Dopo un corteo di protesta sono stati tutti identificati dalla polizia, che ha arrestato un giovane per violenza e resistenza a pubblico ufficiale. Si tratta di un diciannovenne residente a Villongo, che ha reagito contro l’agente che lo stava identificando. Il poliziotto ha riportato contusioni a un ginocchio, a un polso e a una mano per una prognosi di sette giorni.

La protesta è scattata quando i quattro, gli unici che si erano presentati al controllo con il biglietto ma sprovvisti della tessera, hanno avvertito gli ultrà già in curva che gli steward non li avevano fatti entrare. E’ bastato un cenno e in 200 sono scesi tentando di raggiungere la tribuna fra slogan e cori, ”mettendo a rischio – sottolinea la questura di Verona – l’ordine e la sicurezza pubblica”, ma sono stati bloccati dalle forze di polizia.

Gli ultrà sono quindi usciti dallo stadio per ricongiungersi con i capi rimasti fuori, con i quali hanno dato vita a un corteo non autorizzato per tentare di aggirare lo stadio e sfondare dall’altra parte. Di fronte si sono però trovati i reparti schierati delle forze dell’ordine. Non si sono verificati incidenti, ma a quel punto la polizia è intervenuta sbarrando la strada ai circa 200 ultras interisti, che sono stati riportati verso il parcheggio e identificati.

Il giovane arrestato è stato rinchiuso nel carcere di Montorio, mentre per gli altri sono in corso accertamenti da parte della Digos e del reparto mobile per valutare eventuali provvedimenti. ”Il ‘carisma’ di certi capi è più forte della fede sportiva. E’ bastato uno schiocco di dita per innescare la protesta – ha commentato il questore di Verona Vincenzo Stingone – E’ un segno della forza della curva. Sono venuti da Milano su auto e pullman, hanno pagato il biglietto, ma non hanno visto la partita della loro squadra del cuore. Ma senza tessera del tifoso non entra nessuno: noi applichiamo la linea della fermezza che non e’ altro che il rispetto delle regole e della legalità”.