Ultra’ del Lecce accerchiano Diamoutene: “Barese, togliti la maglia…”. Il difensore rinuncia all’allenamento

Pubblicato il 2 Dicembre 2010 - 16:17 OLTRE 6 MESI FA

Diamoutene esulta dopo il suo goal contro la Sampdoria

Il difensore del Lecce Diamoutene è stato accerchiato e contestato da una decina di ultra’ giallorossi che si sono introdotti sul terreno di gioco dello stadio di Calimera, durante l’allenamento della squadra. Il calciatore ha dovuto lasciare l’allenamento e tornare negli spogliatoi.

Gli ultra’ pretendevano che il calciatore, nazionale del Mali, si sfilasse la maglia e un paio di loro hanno tentato di farlo con la forza. Il calciatore è stato contestato per aver vestito, nella stagione passata, la maglia del Bari.

Quando i tifosi sono entrati in campo, per alcuni momenti si è temuto lo scontro fisico: gli ultra’ hanno urlato frasi offensive nei confronti del giocatore di colore e qualcuno gli ha anche messo le mani addosso. In un primo momento le agenzie di stampa avevano erroneamente riferito di insulti razzisti verso Diamoutene (e questo aveva sorpreso perché la curva del Lecce non fa cori razzisti né contro i propri né contro i giocatori di altre squadre).

Ma la notizia è stata smentita dallo stesso difensore maliano in conferenza stampa: “Sono dispiaciuto per quanto accaduto, ma confermo di non avere ricevuto alcun insulto di matrice razzista“.

2009-10: Diamoutene con la maglia del Bari affronta il leccese Miccoli

L’intervento dei compagni di squadra e dell’allenatore De Canio è servito a riportare la calma, mentre Diamoutene è tornato negli spogliatoi. Dopo un breve conciliabolo tra la squadra e gli ultra’, questi ultimi hanno lasciato il terreno di gioco e si sono sistemati sugli spalti.

La seduta di allenamento è quindi ripresa, con Diamoutene che ha raggiunto nuovamente i compagni di squadra, ma a quel punto gli ultra’ hanno ricominciato a lanciare cori offensivi nei confronti del calciatore, che dopo pochi minuti ha lasciato l’allenamento tornando definitivamente negli spogliatoi.

Il nazionale maliano si è poi presentato comprensibilmente rammaricato davanti ai microfoni dei giornalisti: “Sono un professionista e continuerò a lavorare anche se con questo episodio credo di essermi giocato la convocazione per la gara di domenica col Genoa. Mi piacerebbe rimanere a Lecce ma dopo quanto accaduto, d’accordo con la società, valuterò cosa proporrà il mercato di gennaio”.

Sulla vicenda è intervenuta l’associazione Calciatori esprimendo ”totale solidarieta”’ al giocatore, ”preso di mira – si legge in un comunicato – per aver vestito in passato la maglia del Bari”, squadra rivale dei salentini. Un ”gravissimo episodio” per il quale l’Aic auspica ancora una volta l’intervento della Federazione e delle Leghe che in queste occasioni, pur trattandosi di problemi di ordine pubblico, devono esprimere dure prese di posizione e prendere provvedimenti significativi”.

”Ferma condanna” per l’aggressione a Diamoutene viene espressa in una nota anche dall’Unione Sportiva Lecce. Nel documento la società stigmatizza ”qualsiasi comportamento o azione ispirati a condotte violente, anche se solo verbali”. ”Si resta sconcertati – conclude il Lecce – del fatto che si sia arrivati a tanto nei confronti di un calciatore che, tra l’altro, si è sempre contraddistinto per la sua serietà e professionalità, al quale va tutta la solidarietà della nostra società”.