Vancouver, georgiano morto: pista ok, per l’inchiesta è ‘errore umano’

Pubblicato il 13 Febbraio 2010 - 13:58 OLTRE 6 MESI FA

La pista di slittino su cui si gareggia ai Giochi di Vancouver non nasconde particolari insidie tecniche.

Il tracciato non è quindi all’origine dell’incidente in cui è morto il georgiano Nodar Kumaritashvili, volato fuori dall’ultima curva andando ad impattare contro un palo metallico ad oltre 140 km orari.

È la conclusione cui è giunta l’inchiesta condotta dopo la tragedia costata la vita all’atleta 21enne.

Gli organizzatori dei Giochi e i responsabili tecnici della Federazione internazionale di slittino hanno esaminato la dinamica dell’incidente, concludendo – si legge in un comunicato congiunto – che «la ricostruzione della traiettoria dell’atleta non evidenzia anomalie della pista» all’origine dell’incidente stesso.

In conseguenza la Federazione ha autorizzato la ripresa degli allenamenti con le due discese di prova in programma, prima dell’inizio della gara dello slittino singolo maschile.

Dopo un’ispezione della pista e l’esame approfondito dei filmati, gli esperti sono giunti alla conclusione che Kumaritashvili ha commesso un errore nell’inserimento della curva n.16 «e, nel tentativo di correggere la traiettoria, ha invece perso il controllo dello slittino causando il tragico incidente».

Come «misura preventiva, onde evitare il ripetersi di incidenti comunque rari», il muro alla fine della curva fatale è stato innalzato ed il ghiaccio modificato.