Matteo Renzi contro giornalisti e sindacati Rai: “E’ dei cittadini, non vostra”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 16 Maggio 2014 - 20:15 OLTRE 6 MESI FA
Matteo Renzi contro giornalisti e sindacati Rai: "E' dei cittadini, non vostra"

Matteo Renzi con Giovanni Floris a Ballarò (foto Lapresse)

PESARO – Matteo Renzi punzecchia i giornalisti e i sindacalisti Rai: “La Rai non è vostra, è dei cittadini”. Con questa battuta, da Pesaro, Renzi è tornato sulla polemica che l’ha visto protagonista con Giovanni Floris a Ballarò il 13 maggio, quando aveva annunciato tagli anche per i giornalisti (oltre che per i dirigenti, ai quali è stato messo il tetto di stipendio).

Ecco cosa ha detto Renzi: “La Rai non è dei giornalisti e dei sindacati, è dei cittadini. Noi non vogliamo riprendere la Rai per metterci i nostri, ma eliminare gli sprechi e restituirla ai cittadini che sono i legittimi titolari dell’informazione pubblica”.

“Avrete visto il battibecco che ho avuto con un conduttore tv, per carità molto bravo: il giorno dopo i sindacati mi hanno detto: la Rai non si tocca”.

D’Alema

Poche ore prima anche Massimo D’Alema aveva promosso la politica di Renzi sulla Rai:

“La mia opinione quando ero presidente del Consiglio è che la Rai andasse in parte privatizzata. Questa è la mia opinione personale”:

“Penso – ha proseguito – che Renzi abbia posto un problema ovvio, cioè razionalizzare le spese, ridurre gli sprechi. Chi amministra la Rai farà le scelte che riterrà opportune”.

“Siccome la Rai vive del denaro pubblico dei cittadini italiani, non è una società che vive sul mercato, è giusto che faccia un uso razionale di questo denaro e che cerchi di razionalizzare le sue spese e ridurre gli sprechi”.

Usigrai

Di diverso parere era stata invece l’Usigrai, sindacato dei giornalisti Rai:

“Il presidente del Consiglio dice che la Rai ha ‘numeri stravaganti’. A noi non piace fare sterili polemiche, quindi ci limitiamo a fornire alcuni dati. Poi saranno i cittadini a valutare”.

“La Rai ha 13mila dipendenti. La Bbc 21mila. Il Servizio pubblico francese 14mila. Quello tedesco 24mila. Eppure la Rai ha il più alto numero di ore di programmazione prodotte internamente. La Rai ha 21 sedi regionali e 24 redazioni (tenuto conto delle redazioni autonome per le minoranze linguistiche). Con 700 giornalisti. France3 ha 24 sedi e oltre 1600 giornalisti. La Bbc ha 2 canali televisivi locali, una rete di circa 50 stazioni radiofoniche e 3mila giornalisti sul territorio”.

“La Rai ha uno share del 40%. La Bbc del 32,7%. Il Servizio Pubblico francese del 31,6%. Quello tedesco del 27,6%. Il canone Rai costa 113,5 euro. In Francia 131 euro. In Germania 215. In Inghilterra l’equivalente di 173 euro. Per una corretta valutazione dei numeri rispetto ai competitor nazionali, invece, ricordiamo che a differenza degli altri la Rai: ha un intero comparto radiofonico, ha una presenza capillare sul territorio, e ha mantenuto all’interno buona parte della produzione che gli altri invece hanno esternalizzato”.

“A proposito di ‘numeri stravaganti’: l’evasione del canone in Italia è del 27% (oltre 500 milioni di euro l’anno). In Inghilterra il 5%. In Francia 1%. In Germania il 5%. Inoltre lo Stato è debitore nei confronti della Rai di oltre 2 miliardi di euro (dal 2005 ad oggi): ogni anno, infatti, versa 300 milioni di euro in meno rispetto ai costi che la Rai sostiene per svolgere gli obblighi di Servizio Pubblico. Quando finalmente si vorrà parlare di veri sprechi e progetti concreti di riforma, l’Usigrai è pronta da tempo”.