Coronavirus, strutture turistiche extralberghiere e non imprenditoriali in ginocchio: “Dallo Stato nessun aiuto”

di redazione Blitz
Pubblicato il 1 Maggio 2020 - 20:26 OLTRE 6 MESI FA
bed and breakfast foto ansa

Coronavirus, strutture turistiche extralberghiere e non imprenditoriali in ginocchio: “Dallo Stato nessun aiuto” (foto Ansa d’archivio)

ROMA – Per via dell’emergenza coronavirus, in Italia il turismo si è azzerato. 

Il settore, come è noto, dà lavoro a milioni di persone che ora, nella stragrande maggioranza, si trovano senza reddito. Tra questi c’è anche il settore extraalberghiero formato da Bed and Breakfast, Case Vacanza e Affittacamere.

Si tratta di un settore di micro ricettività che non svolge attività imprenditoriale e che per questo non è stato compreso negli aiuti del decreto “Cura Italia”.

Il settore extralberghiero non imprenditoriale, attraverso un comunicato, lancia ora il suo grido d’allarme.

Si tratta infatti di attività che “pagano regolarmente le tasse, i mutui e gli affitti, Tari speciale, Siae, Canone Rai Speciale, bollette, riscuotono e versano regolarmente la tassa di soggiorno per conto delle Amministrazioni Locali, hanno una regolare Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), dichiarano regolarmente i propri ospiti tramite gli appositi siti delle Questure e all’Istat” spiegano gli operatori. 

Che aggiungono: “Quanto percepito da essi è legale frutto della messa a reddito di immobili per cui godono di diritto reale e che per la maggioranza dei quali tale reddito è fonte di sostentamento principale o complementare, ma di fatto essenziale”.

“La categoria – prosegue il comunicato – conta il 70% di strutture non imprenditoriali e il 30% imprenditoriali rappresentando quindi una fetta importantissima del mercato turistico nazionale”.

“Esse danno lustro, insieme al settore alberghiero di cui sono complementari e non concorrenti, al panorama turistico nazionale. Lo hanno rivoluzionato ampliandone l’offerta e attirando milioni di nuovi viaggiatori da tutte le parti del mondo”.

“L’indotto generato dalla ricettività messa a disposizione dalle suddette categorie rappresenta una fetta importante dell’economia locale e poi nazionale. Senza l’aiuto dello Stato, ora, il settore extralberghiero, si vedrà irrimediabilmente frenato nella sua capacità di reagire quando sarà il momento di ripartire”.

“La previsione della fine della sofferenza generata da questo periodo di crisi è individuata nella prossima stagione, e per questo, soprattutto le categorie non imprenditoriali, rischiano di cadere in un baratro senza possibilità di rialzarsi”.