Ventimiglia, saluto romano in Comune, consigliere sotto accusa si difende: “Chiedevo la parola” VIDEO-FOTO

di Lorenzo Briotti
Pubblicato il 23 Dicembre 2021 - 13:28 OLTRE 6 MESI FA
saluto romano ventimiglia video foto

Ventimiglia, il momento del presunto saluto romano

E’ polemica in Consiglio comunale a Ventimiglia in provincia di Imperia per un presunto saluto romano. A farlo sarebbe stato il consigliere di maggioranza Ino Isnardi di Fratelli d’Italia. A denunciare l’episodio è un collega di maggioranza, Giuseppe Palmero, eletto con la lista Scullino sindaco.

Ventimiglia, saluto romano in aula? Consigliere della stessa maggioranza di centrodestra denuncia l’accaduto

L’amministrazione di Ventimiglia è di centrodestra. Palmero stava difendendo il sindaco sull’attività svolta per combattere il covid, quando ha pronunciato una parola scurrile ed è stato interrotto dal presidente del Consiglio Andrea Spinosi.

Lui ha chiesto scusa ed ha detto: “Però non posso essere continuamente interrotto quando in aula ci si saluta con saluti romani”, riferendosi a gesti compiuti dal consigliere Isnardi che alle sue spalle aveva il braccio alzato e teso.

“Non ho fatto nessun saluto romano”

Isnardi si difende: “Nessun saluto romano. Visto che il presidente del Consiglio comunale non mi dava la parola, ho alzato la mano per chiederla”. Ma pare che il Consigliere più volte in Consiglio comunale abbia alzato il braccio in moda da ricordare il saluto fascista. “Condanniamo il saluto romano – fanno sapere dall’amministrazione – solo un idiota può farlo”.

Spinosi valuterà la situazione e riguarderà le immagini per stabilire una sanzione per il consigliere, se così fosse il caso dovrà essere segnalato alla prefettura e alla procura perché quel gesto è un reato.

Pd parla di “rigurgito fascista” 

E intanto il Pd provinciale di Imperia chiede l’intervento del prefetto e che il sindaco e la sua maggioranza condannino “questo rigurgito fascista“.

Il caso ricordo molto quello avvenuto nel gennaio scorso nel Comune di Cogoleto (Genova) dove tre consiglieri del centrodestra in minoranza tennero il braccio teso per votare, caso su cui è in corsa una inchiesta penale.