(Foto d'archivio Ansa)
Nella notte finale del Red Valley Festival di Olbia, la movida si è trasformata in tragedia. In seguito alle chiamate dei residenti che segnalavano aggressioni per le strade del rione Santa Mariedda, una pattuglia dei Carabinieri è intervenuta per fermare Gianpaolo Demartis, 57 anni, originario di Sassari ma residente a Olbia. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine e cardiopatico secondo i familiari, era in affidamento in prova dopo una condanna per spaccio. Secondo le prime ricostruzioni, Demartis – in evidente stato di alterazione da alcol o sostanze – si sarebbe introdotto in due abitazioni di via San Michele e avrebbe poi importunato i passanti. All’arrivo dei militari ha reagito con violenza, colpendo un carabiniere al volto.
Nel tentativo di bloccarlo, i militari hanno fatto uso del taser. Subito dopo, l’uomo si è accasciato a terra: il personale del 118 ha tentato a lungo di rianimarlo, ma è morto in ambulanza per arresto cardiaco durante il trasporto in ospedale. La procura di Tempio Pausania, con il pm Alessandro Bosco, ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia. Intanto dal Sic, il sindacato indipendente dei Carabinieri, arriva solidarietà ai militari: hanno “agito con professionalità, attenendosi alle procedure operative previste in occasione di intervento nei confronti di soggetti che versano in grave stato di alterazione psicofisica”.
