Adhu Malual, lo sfogo contro il suo pubblico dopo gli insulti razzisti dagli spalti: "Presa di mira anche la mia famiglia" (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Adhu Malual, romana, classe 2000, è una delle protagoniste della pallavolo italiana. Schiacciatrice della squadra di Pinerolo e atleta con un percorso anche in Nazionale azzurra, la giocatrice ha deciso di denunciare pubblicamente quanto accaduto durante una partita del campionato di Serie A1 persa al tie-break contro Macerata. Dagli spalti del palazzetto, infatti, le sono piovuti insulti e offese a sfondo razzista, che non hanno risparmiato nemmeno i suoi familiari presenti in tribuna.
“Ieri sera ho giocato in casa. E non mi sono sentita a casa” ha scritto Malual nel suo lungo sfogo. La pallavolista ha raccontato un’esperienza mai vissuta prima: “In 12 anni di carriera non avevo mai assistito né vissuto sulla mia pelle un atteggiamento del genere da parte del pubblico che dovrebbe sostenere la propria squadra – prosegue Malual, che veste la maglia azzurra dal 2018, con le prime convocazioni nelle giovanili prima di approdare nell’Italia di Velasco -. Insulti, fischi costanti, offese personali e sì commenti razzisti, rivolti non solo a me ma anche ai miei familiari sugli spalti. Dal primo punto all’ultimo. Non per spronare. Non per sostenere. Solo per colpire”.

Le reazioni e la presa di posizione delle istituzioni sportive
Nonostante l’episodio, Malual ha ribadito con forza il suo legame con l’Italia e con lo sport che pratica: “Sono fiera di essere italiana. Sono fiera di giocare in uno dei campionati più forti al mondo. Sono fiera di indossare la maglia azzurra, perché l’amore che provo per questo Paese, che è la mia casa, è indescrivibile. E non permetterò a nessuno di metterlo in discussione”. E ha aggiunto: “Io continuerò a fare il mio lavoro. Con dignità. Con professionalità. Con rispetto per questo sport – conclude -. Ma una cosa va detta chiaramente: il silenzio, davanti a certi comportamenti, non è più un’opzione”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la Lega Volley Femminile, definendo l’episodio “totalmente inaccettabile” e condannando quanto accaduto. “Condanniamo tali comportamenti ed esprimiamo solidarietà all’atleta e alla sua famiglia – sottolinea il presidente Mauro Fabris -. Chiederemo l’intervento del giudice di Lega per verificare quanto accaduto. In ogni caso crediamo che Monviso Volley sia in grado di individuare i responsabili di questa vicenda indegna e proibire loro l’accesso in futuro al palazzetto. Nel nostro campionato giocano atlete da tutto il mondo, di 40 nazioni diverse, con credi religiosi e culture differenti, senza che mai si registrino episodi simili”. Anche il club Monviso Volley ha preso le distanze dall’accaduto, annunciando iniziative contro i comportamenti contrari ai valori dello sport.
