Reati contro l’ambiente, il Pd chiede pene più severe

Pubblicato il 22 Aprile 2011 - 20:12 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – “In italia l’eco-tutela penale rimane ‘di serie b'”, per questo “avanzeremo la proposta di inserire nel codice penale, con l’aggiunta di uno specifico titolo, i ‘delitti contro l’ambiente”. Lo fanno sapere i senatori del Pd, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

Nel nostro paese, lamentano, “i responsabili dei reati ambientali sono soggetti solo a sanzioni pecuniarie”, il che vuol dire che in Italia “i reati contro l’ambiente sono sostanzialmente crimini senza castigo, sebbene il numero delle violazioni in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza, è pari a circa uno ogni 43 minuti”. E con lo schema di decreto approvato dal governo sulla tutela penale dell’ambiente “purtroppo la situazione non muterà molto”.

Come spiegano il senatore del Pd, “sembra che l’unico obiettivo del governo sia quello di evitare di incorrere nell’ennesima procedura di infrazione europea, ma evitando, allo stesso tempo, di stabilire le giuste pene per chi si macchia di reati gravi che colpiscono l’ambiente e i cittadini”.

Il Pd, ribadiscono Della Seta e Ferrante, “avanzerà la proposta di inserire nel codice penale, con l’aggiunta di uno specifico titolo, i ‘delitti contro l’ambiente’, ponendo rimedio alla situazione attuale di norme ambientali sparse in troppi testi diversi”.

Si tratta, spiegano, di “un intero titolo che possa disciplinare con pene efficaci, proporzionate e dissuasive, come ci chiede l’europa, alcune fattispecie specifiche, quali il disastro ambientale, il traffico illecito di rifiuti e il danno ambientale”. In Italia, denunciano, “se il decreto rimanesse quello approvato dal governo farebbe un regalo enorme all’ecomafia e agli inquinatori senza scrupoli, graziati anche dal processo breve, vero e proprio colpo di spugna”.