Nucleare, i dubbi del Governo. Romani: “Fermarsi un momento e riflettere”
BORGO SABOTINO (LATINA) – L’effetto Giappone si fa sentire anche sul governo e il fronte pro nucleare, compattissimo fino a pochi giorni fa, inizia a perdere qualche pezzo.
L’ultimo “distinguo” è quello dello Sviluppo Economico Paolo Romani che, nella mattinata di giovedì 17 marzo, parlando da Borgo Sabotino (Latina), sede di una vecchia centrale nucleare, spiega: ”Quello che è successo in Giappone, un momento di riflessione lo deve dare”.
Ieri era stata la volta del sottosegretario alle Attività produttive, Stefano Saglia: “Sì al nucleare ma solo nelle Regioni dove i governatori daranno il loro consenso”. Cioè, ad oggi, nessuna. Chiedere il consenso per una centrale, in buona sostanza, ha il sapore della resa senza condizioni.
Parlando della scelta nucleare il ministro Romani ha invece invitato il ”sistema Paese, il governo, i tecnici a fermarsi un attimo e capire cosa sia meglio fare”.
Secondo Romani, infatti, “è fuori tempo e inappropriato” in questa fase il dibattito sul rilancio o lo stop definitivo del programma nucleare italiano. “Ora – ha concluso il ministro – dobbiamo spostare il dibattito, non fra nuclearisti e anti-nuclearisti, ma sul problema della sicurezza”.
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