Australia. Unesco mantiene foresta Tasmania in patrimonio mondiale

Pubblicato il 24 Giugno 2014 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Foresta in Tasmania

Foresta in Tasmania

AUSTRALIA, SYDNEY – Il Comitato dell’Unesco per il Patrimonio Mondiale ha respinto la richiesta del governo conservatore australiano di sottrarre dall’area protetta di foreste della Tasmania 74 mila ettari perchè degradati e quindi adatti a essere disboscati per utilizzo commerciale. Il Comitato, nella sua riunione annuale a Doha in Qatar, ha impiegato appena sette minuti per considerare la richiesta prima di respingerla, dichiarando che revocare lo status di patrimonio mondiale stabilirebbe “un precedente inaccettabile”.

Se la richiesta fosse stata accettata, l’Australia sarebbe stata la prima nazione sviluppata al mondo e invertire lo status protetto di una foresta per motivi economici. Il primo ministro Tony Abbott, che si batte per la causa dell’industria del legno che impiega oltre 66 mila persone, si è detto rammaricato per la decisione. Ha aggiunto che la richiesta del suo governo era “evidentemente sensata”, e che la decisione sarà studiata prima di decidere i prossimi passi. Un comunicato congiunto di diversi gruppi ambientalisti e di aborigeni della Tasmania sostiene che il Comitato ha “emesso un duro rimprovero” al governo, aggiungendo che revocare la protezione della foresta sarebbe stato “vandalismo ambientale”.

E secondo la leader dei Verdi Christine Milne, la richiesta di Abbott “umilia l’Australia sulla scena mondiale”. La settimana scorsa lo stesso comitato ha criticato duramente la decisione del governo australiano di approvare l’espansione di grandi strutture portuali presso la Grande Barriera Corallina per l’esportazione di carbone, che comporterebbe lo scarico nelle acque del Parco marino di tre milioni di metri cubi di sedimento di drenaggio. Ha tuttavia concesso un rinvio di un anno, chiedendo un rapporto aggiornato sullo stato di conservazione della barriera, che si estende per 3.200 kmq, per evitare che sia inclusa nella ‘lista nera’ dei siti protetti in pericolo.