Mario Tozzi sul blog di Beppe Grillo: “Perché un terremoto di magnitudo 4 non uccide”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Agosto 2017 - 14:38 OLTRE 6 MESI FA
Mario Tozzi sul blog di Beppe Grillo: "Perché un terremoto di magnitudo 4 non uccide"

Mario Tozzi sul blog di Beppe Grillo: “Perché un terremoto di magnitudo 4 non uccide”

ROMA – “Un terremoto di quella magnitudo, come quello verificatosi ad Ischia, non uccide. Ma dirò di più: fino a magnitudo 6, in un Paese civile, non dovrebbe uccidere”. Lo dice, in un’intervista concessa al blog di Beppe Grillo, il geologo Mario Tozzi.

“Il terremoto – spiega – avviene in un’area vulcanica e i suoi effetti sono un po’ amplificati, ma non in modo tale da giustificare delle vittime. Infatti, in simili posti a rischio sismico, come Ischia, bisognerebbe aver edificato così bene in modo da scongiurare tali conseguenze. Perché bisogna sempre ricordare che non uccide il terremoto in sé, ma l’edificio costruito male che ti cade addosso a seguito della scossa. A tal proposito io ho fatto un confronto, prendendo in considerazione un terremoto di magnitudo 6.1 verificatosi in una cittadina giapponese, con quello accaduto quasi un anno fa ad Amatrice, di magnitudo 6.0. Nel primo caso, guardando le immagini, ho potuto verificare che non ci sono stati danni ingenti o vittime mentre, nel secondo caso, sappiamo tutti come è andata, purtroppo”.

Tozzi, intervenendo anche sulla possibilità di risveglio del ‘supervulcano’ dei Campi Flegrei (“ci sono dei segnali, anche se non sono sufficienti per affermare che si stia rimettendo in moto”), guarda alla mancata prevenzione: “non si è fatto nulla, zero. Anzi si è aggravata la situazione”. E nel caso specifico di Ischia gli errori fatti, dice, “emergono facilmente osservando, ad esempio, la palazzina crollata dove, per fortuna, sono stati salvati tre bambini. È venuta giù come quelle di Amatrice. Ciò significa che non si è messa nemmeno una catena di ferro nel solaio, che costa 150 euro a metro lineare di tirante di ferro nei muri”. Insomma, insiste Tozzi, “Ischia in questo discorso è l’isola del paradigma italiano dove, in un territorio soggetto a tutti i rischi, con alluvione verificatosi l’anno scorso, un vulcano attivo e eventi sismici, c’è una concentrazione di case abusive che mette paura”.