Borseggiatori in metro, ecco i trucchi: guida, schermo, fila indiana…

Pubblicato il 22 Aprile 2013 - 10:53| Aggiornato il 7 Febbraio 2023 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Guida, fila indiana e schermo. Questi i tre passaggi  di uno dei trucchi utilizzato in metro a Milano dai borseggiatori, spiega il Corriere della Sera. L’identikit di chi deruba i passeggeri è stato fissato dalla polizia locale di Milano. Sono tutti ragazzi tra i 13 e i 20 anni. Tutti vestiti bene e curati, ad una prima occhiata insospettabili. La polizia nei primi mesi del 2013 ha fermato 22 ragazzi per borseggio: sono tutti di origine romena, bosniaca o croata. 

Gianni Santucci spiega i trucchi dei ragazzini borseggiatori fermati a Milano sul Corriere della Sera:

“Giacca a quadri verde, jeans neri. Il ragazzo se ne sta appoggiato alle biglietterie automatiche, si guarda intorno. Esamina: passeggeri, passanti, borse, zaini. Vittime. Lui è la «guida». Quando si muove, due ragazzine lo seguono. Milano, primi giorni di aprile, mezzanino del metrò, fermata Porta Genova. Le telecamere di sicurezza riprendono l’azione rapida e sincronizzata di questa piccola gang di borseggiatori. La tecnica: tutti in fila indiana. Il ragazzo sfila il portafogli dalla borsa di un uomo che scende le scale, lo passa alla ragazzina dietro. La terza fa da «schermo». Copre l’azione. Controlla che non ci siano forze dell’ordine, e che nessun altro passeggero si intrometta”.

Questo è solo uno dei trucchi. Un altro gruppo di borseggiatori, stavolta tutte ragazzine, agisce in pochi secondi:

“Agiscono con tutt’altra tecnica, nei pochi secondi in cui i treni del metrò si fermano e ripartono. Una tiene le porte aperte; un’altra finge di inciampare e cade addosso ai passeggeri; negli attimi di distrazione la terza infila le mani nelle tasche o nelle borse. Quando il treno riparte, le ragazze sono già fuori e la vittima viene «portata via» dal metrò. È proprio in questa fase che ieri mattina, alla fermata Duomo, gli investigatori dei vigili le hanno fermate. Bosniache e croate, tre maggiorenni (una incinta), due minorenni. Bottino: 75 euro. E una caratteristica: tutte ben vestite”.

Il problema è che questi ragazzi sono minorenni, vestiti bene e si confondono perfettamente con i loro coetanei. Gli arresti sono in aumento: da 26 nel 2010 si è passati a 66 nel 2012 e sono già 22 dall’inizio del 2013. Marco Granelli, assessore alla Sicurezza e coesione sociale della giunta Pisapia, ha dichiarato al Corriere della Sera:

“Da una parte i minorenni hanno diritti all’accoglienza, ma la legalità è per noi una questione di pari importanza. Il nostro nucleo di vigili prima veniva impegnato spesso per il controllo dei “clandestini”, oggi invece si occupa in prevalenza di questi reati in metropolitana. Vogliamo rendere il trasporto pubblico sempre più accogliente e la sicurezza è un punto fondamentale”.