Pannolini e assorbenti entrano nella catena del riciclo e riutilizzo. Firmato il decreto

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Maggio 2019 - 15:22 OLTRE 6 MESI FA
Pannolini e assorbenti entrano nella catena del riciclo e riutilizzo. Firmato il decreto

Pannolini e assorbenti entrano nella catena del riciclo e riutilizzo. Firmato il decreto

ROMA – Pannolini e assorbenti, il materiale di cui sono composti, possono essere riciclati, riutilizzati e sono disponibili a essere venduti: non sono più semplice rifiuto e quindi invendibile, ma “materia prima seconda”, cioè un risultato atteso del processo di trasformazione. Con la firma del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa (M5S), il decreto “end of waste” (fine dello spreco) segna un passo avanti nell’economia circolare autorizzando il riciclo dei Pap (prodotti assorbenti della persona)

I decreti end of waste sono quelli che regolano il riciclo e fissano i criteri per i quali un rifiuto può essere definito materia prima seconda. La tecnologia per dare nuova vita a questi prodotti già esiste, ma finora mancava la legge che concedesse profilo giuridico alla debuttante filiera  delle materie prime seconde.

“Un giorno importante e un passaggio epocale per l’economia circolare – ha commentato Costa -. Oggi (il 15 maggio, ndr.) ho firmato il decreto con cui può finalmente decollare un’industria tutta italiana, che coniuga riduzione dei rifiuti, riciclo e la creazione di tantissimi posti di lavoro”.

In Italia è sorto il primo impianto per il riciclo dei pannolini, il FaterSmart di Lovadina di Spresiano, nel Trevigiano. Il decreto secondo Costa “permetterà di far decollare un’industria tutta italiana, creando tantissimi nuovi posti di lavoro. Si potranno quindi recuperare e non mandare a incenerimento o discarica ben 900 mila tonnellate l’anno di rifiuti”.

Costa aggiunge che i prossimi decreti end of waste che firmerà, al termine di un iter che prevede anche un parere della Commissione europea, sono quelli per il recupero degli pneumatici, carta e cartone, plastiche miste, edilizia. “Questi sono i sì che ci piacciono – ha commentato Costa -. Questi sono i passi giusti per un futuro sostenibile e un’economia circolare che coniughi posti di lavoro e tutela ambientale, dando piena realizzazione alla gerarchia dei rifiuti, come fissata dall’Unione europea”. (fonte Ansa)