Terremoto Messico, scossa sgretola in un secondo una casa VIDEO

di Redazione Blitz
Pubblicato il 20 Settembre 2017 - 12:29 OLTRE 6 MESI FA
Terremoto Messico, scossa sgretola in un secondo una casa VIDEO

Terremoto Messico, scossa sgretola in un secondo una casa

CITTA’ DEL MESSICO – Il terremoto di magnitudo 7.1 che ieri 19 settembre ha scosso il Messico è stato 30 volte meno violento rispetto al precedente, di magnitudo 8.1, avvenuto lo scorso 8 settembre. I due eventi sono avvenuti sulla stessa placca, ma è difficile dire se siano legati da un rapporto di causa-effetto. A rilevarlo sono gli esperti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).

“Il terremoto del 19 settembre – spiega il presidente Ingv, Carlo Doglioni – è stato 30 volte meno energetico del precedente: ha avuto una rottura su un piano che ha mosso un’area più ridotta, pari a circa 1.000 chilometri quadrati. Però fa parte dello stesso sistema di deformazione: è dovuto al movimento del Centro America, che si sta spostando sopra l’Oceano Pacifico di 7-8 centimetri all’anno. Questo fenomeno di subduzione è legato anche al magmatismo, tanto che ieri si è attivata anche un’eruzione di un vulcano lì vicino”, chiamato Popocatépetl, ripreso da molti video pubblicati sui social.

Il sisma del 19 settembre è avvenuto a “una profondità elevata, che stimiamo al di sotto dei 50 chilometri”, sottolinea il sismologo Alessandro Amato dell’Ingv. “Questa è un’evenienza piuttosto rara: l’ultimo precedente in Messico risale agli anni ’90”.

Resta difficile dire se ci sia un legame di causa-effetto tra la scossa del 19 settembre e quella dell’8 settembre. “Interessano la stessa placca e sono figlie della stessa dinamica – precisa Amato – ma sono molto distanti nello spazio e nel tempo: non c’è stato un effetto diretto”, ma per escludere un eventuale rapporto bisognerebbe “capire quale possa essere il processo di trasferimento dello sforzo dopo un terremoto grande come quello dell’8 settembre”.

Un vero e proprio enigma, simile a quello che i sismologi avevano già dovuto affrontare dopo le due scosse che hanno colpito il centro Italia a due mesi di distanza l’una dall’altra, tra agosto e ottobre 2016. “In quel caso però – conclude Amato – si era attivato lo stesso sistema di faglia, mentre in Messico abbiamo distanze maggiori”.

Nelle immagini che vi mostriamo un’abitazione crolla dopo il sisma con una magnitudo superiore al settimo grado della scala Riechter.