L’attrice che vive in un deja-vu: “Col trapianto emozioni mai sentite”

Pubblicato il 19 Settembre 2011 - 18:07 OLTRE 6 MESI FA

Charlotte Valandrey

PARIGI – Quello che alcuni chiamano “memoria cellulare”, nella vita di un trapiantato si traduce in alcune esperienze ai limiti del paranormale: l’attrice francese Charlotte Valandrey racconta che da quando ha un cuore nuovo ha scoperto una inedita passione per i babà al rum, per la torta al limone, per il vino. Ha fatto un viaggio in India e davanti al Taj Mahal ha avuto la sensazione di esserci già stata. Ha sognato per mesi un drammatico incidente d’auto, simile a quello, ha ricostruito, in cui è morta la donna che le ha donato il cuore.

Come ha scoperto chi era la sua donatrice? Semplice, la notte tra il 3 e il 4 novembre 2003 solo una donna  aveva donato il cuore a Parigi, la stessa notte in cui lei è stata operata. E le coincidenze, i deja-vu, non fiscono qui. Charlotte anni dopo il trapianto ha scritto un libro autobiografico e il vedovo della sua donatrice ha scoperto che parlava proprio della sua defunta moglie. L’ha contattata, l’ha vista, conosciuta. Si sono innamorati ma la cosa non è finita bene: la Valandrey ha scoperto che lui non era divorziato come le aveva detto.

La chiamano “memoria cellulare” : non sarebbe solo il cervello a conservare le informazioni e i ricordi di una persona, ma anche il resto del corpo. Il professor Gérard Helft, cardiologo che ha firmato la prefazione del libro di Charlotte “De coeur inconnu”, spiega: “Non c’è alcuna trasmissione di sensazioni dopo un trapianto, ma trovo la testimonianza di Charlotte comunque utile e commovente, perché mostra come il trapianto non possa mai essere ridotto a una questione meccanica”.