Adam Kabobo, riconosciuta la seminfermità. Il Gup: “Era malato ed emarginato”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 4 Giugno 2014 - 14:45 OLTRE 6 MESI FA
Adam Kabobo

Adam Kabobo

ROMA – A Adam Kabobo, il ghanese che l’11 maggio 2012 a Milano ha ucciso con un piccone tre passanti, condannato a 20 anni, è stata riconosciuta l’attenuante della seminfermità mentale per “la condizione di emarginazione sociale e culturale dell’imputato”.  Lo scrive il gup nelle motivazioni della sentenza di condanna.

Lo scorso 15 aprile, Kabobo è stato condannato dal gup di Milano Manuela Scudieri a 20 anni di carcere (più tre anni di misura di sicurezza a pena espiata) come chiesto dal pm Isidoro Palma, ossia il massimo della pena che poteva essere inflitta, tenendo conto proprio della seminfermità mentale e dello ‘sconto’ previsto per il rito abbreviato. 

Determinante quindi nella commisurazione della pena (la difesa con i legali Benedetto Ciccarone e Francesca Colasuonno aveva chiesto l’assoluzione con la totale incapacità di intendere e volere) è stato lo ‘sconto’ per la seminfermità mentale, che è stata riconosciuta così come chiesto dal pm che nel corso della sua requisitoria si era richiamato alla perizia psichiatrica depositata lo scorso ottobre. Perizia che aveva accertato un vizio parziale di mente: Kabobo soffre di “schizofrenia paranoide”, ma la sua capacità di intendere al momento dei fatti non era “totalmente assente” e la sua capacità di volere era sufficientemente “conservata”.

Secondo il gup, come si legge nelle motivazioni depositate, “la condizione di emarginazione sociale e culturale dell’imputato è già stata (…) valutata, quale concausa della patologia mentale riscontrata, nel riconoscimento della seminfermità mentale ed è già stata quindi oggetto di adeguata considerazione ai fini della quantificazione della pena”.