Appalti Maddalena: assegnazione diretta per ex ospedale

Pubblicato il 25 Febbraio 2010 - 01:06 OLTRE 6 MESI FA

Per una ironia della sorte, se di sorte si tratta o non di pura presa in giro, a chi affidare la gestione dell’ex ospedale militare della Maddalena, oggi riconvertito in hotel con i soldi della Regione e di proprietà della Regione, lo deciderà Guido Bertolaso.

Sì, proprio il Bertolaso dei massaggi al centro Salaria, accusato di corruzione, in compagnia di amici e colleghi alcuni dei quali in carcere.

Senza una gara, ma con «ogni iniziativa finalizzata ad assicurare il suo pieno utilizzo, anche in una prospettiva di valorizzazione economica». Il potere glielo dà Berlusconi, con un’ordinanza firmata il 5 febbraio (prima che scoppiasse l’inchiesta sul G8) e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dello scorso 18 febbraio.

Bertolaso, è scritto nell’ordinanza, «procede, laddove necessario, con i poteri, le procedure e le deroghe previste per il commissario delegato», funzione che gli venne assegnata, e che non ha mai perso, per i lavori del G8.

Il grimaldello con cui il Governo e Bertolaso sottraggono potere alla Regione è la Vuitton Cup, la regata di maggio classificata grande evento, proprio come il G8. È scritto infatti nell’ordinanza che, fallita la prima gara per l’ex ospedale militare, «rimane tuttora insoddisfatta l’esigenza di assicurare l’immediata redditività degli investimenti effettuati». E’ ancora: «Ai fini dell’ottimale svolgimento della Vuitton Cup, emerge l’esigenza di incrementare la capacità ricettiva». E dunque – «acquisita l’intesa della Regione Sardegna» scrive Berlusconi – Bertolaso, nelle «particolari condizioni di urgenza che la materia riveste», è autorizzato ad assumere ogni iniziativa finalizzata ad assicurare il pieno utilizzo» dell’ex ospedale, ribattezzato «Forte Carlo Felice».

L’ordinanza non chiarisce nulla. Né se dovrà esserci una gara, anche informale. Né per quanto tempo sarà assegnato il bene. Bertolaso può fare qualunque cosa, ancora una volta con i pieni poteri, come l’assegnazione di un hotel fosse uguale a terremoto.

«Per battere la corruzione la prima misura da prendere è la trasparenza che non ha bisogno di nessuna legge. Basta volerla. Se il governo intende restituire alla Protezione Civile la serenità che le serve, promuova l’operazione trasparenza che il Pd chiede». Così il vicepresidente dei senatori del Pd Luigi Zanda interviene nel corso della discussione sul Dl sulla Protezione civile.

E continua: «Per impedire che venga sporcato anche chi non c’entra nulla, serve innanzitutto chiarezza. Il Presidente Berlusconi e la Protezione Civile debbono spiegare quale uso è stato fatto della grandissima discrezionalità di cui hanno goduto. La pubblica opinione deve essere messa in grado di distinguere il lavoro generoso dei tecnici e dei volontari dagli interessi che ruotano intorno agli appalti. È questo – spiega Zanda – che l’ordine del giorno del Pd chiede al governo. Di rendere disponibili a chiunque tutti i nominativi degli appaltatori, dei subappaltatori e dei consulenti che dal 2001 a oggi hanno lavorato per la Protezione Civile. il Pd chiede che d’ora in avanti tutte le scelte discrezionali della Protezione Civile comportanti spesa vengano inserite nel suo sito. Per ciascun appalto chiede di rendere noti il valore economico, la procedura di selezione utilizzata, gli eventuali contenziosi. Chiede di pubblicare le liste dei fornitori di fiducia all’interno delle quali vengono selezionati gli appaltatori delle singole commesse. Chiede di sottrarre tutti gli appalti al segreto di Stato».

Luigi Zanda ricorda inoltre che «sino al 2001 i cosiddetti ‘grandi eventi’ venivano fronteggiati con la legislazione ordinaria e così deve tornare ad essere». È questo che chiede il secondo ordine del giorno presentato dal Pd.

«Il governo deve impegnarsi affinché in futuro le ordinanze per i ‘grandi eventi’ non dispongano più della stessa forza derogatoria riconosciuta per le catastrofi e le emergenze. È necessario – insiste Zanda – restituire limpidezza e linearità all’azione della Protezione Civile, ricondurla alle sue competenze naturali».

«Le recenti vicende della Protezione Civile – aggiunge il vicepresidente del Pd – hanno reso ancor più evidente l’invasione da parte del governo Berlusconi delle competenze legislative che la Costituzione ha attribuito al Parlamento. Questa pesante alterazione degli equilibri tra i poteri dello Stato viene perpetrata non solo con l’abuso del decreto legge e del micidiale mix decreto-maxiemendamento-voto di fiducia, ma da troppo tempo anche con l’utilizzo improprio dell’ordinanza di protezione civile. Ad oggi solo la Corte Costituzionale può di restituire legittimità al nostro sistema delle fonti del diritto. È anche per questo – conclude Zanda – che il Pd chiede al Presidente Schifani di favorire una sollecita calendarizzazione della mozione presentata ieri dal Pd e che impegna il Senato a sollevare davanti alla Corte Costituzionale conflitto di attribuzione tra lo stesso Senato e la Presidenza del Consiglio dei Ministri per la reiterata invasione da parte del Governo delle competenze legislative del Parlamento».